GNOCCHI ALLA SORRENTINA: FAST AND GLUTTONOUS!

Con questa ricetta riuscirete a togliervi lo sfizio di mangiare gli gnocchi in qualsiasi momento! Sono davvero facili e veloci da preparare e super gustosi! Valore aggiunto è la leggerezza, in quanto non è previsto l’utilizzo di farine e uova: condimento variando apprezzeranno la preparazione anche i vegani più incalliti!

Ingredienti (per 2 persone che amano mangiare)!!!

  • 800 gr. di patate (rosse dalla polpa soda e compatta, oppure bianche con una bassa percentuale d’acqua e quindi molto farinose). Non lasciatevi sconvolgere dalla quantità: la ricetta non prevede aggiunta di farina o uova, quindi le dosi sono equilibrate.
  • 80 gr. di fecola di patate.
  • Q.B. di noce moscata da grattugiare al momento (ha un sapore totalmente diverso e vale davvero la pena tenere quest’accortezza).
  • 500 gr. di pomodori pelati (san marzano o datterino se preferite un gusto più dolciastro, nel primo caso aggiungere un pizzico di zucchero mascobado per aggiustare eventuale acidità).
  • 30 ml. di olio extravergine d’oliva per la salsa, più i vari fili da composizione!
  • 4 spicchi d’aglio (da togliere a salsa pronta).
  • 250 gr. di mozzarella “fiordilatte”.
  • 150 gr. di Parmigiano Reggiano da grattugiare al momento. (Quello 36 mesi è il mio preferito! Vi stancherete di leggere che sono viziata su ogni mia ricetta, ma è così ahimè; e spero riusciate a sopportarmi o quantomeno a perdonarmi quando assaggerete il piatto dopo averlo preparato).
  • 15/20 foglie di basilico fresco e profumatissimo!

Primo step tassativo è tagliare a cubetti il fiordilatte e metterlo a scolare in un colino con un peso sopra, di modo da far fuoriuscire più liquido possibile.

Per fare gli gnocchi:

  • Pelare le patate, tagliarle a quadrettoni e metterle in ammollo in acqua fredda corrente.
  • Quando l’acqua risulterà limpida, asciugarle con un canovaccio e poi cuocerle al vapore (io faccio questo passaggio in microonde a 900 watt per quindici minuti).
  • Schiacciare le patate su un piano di lavoro.
  • Aggiungere la fecola, un pizzico di noce moscata (grattata al momento!!!) e il sale.
  • Amalgamare velocemente: ci vorranno due minuti scarsi non di più!!! (La fecola rende il composto elastico e plastico: lo so è una cosa più che meravigliosa!!!)
  • Formare gli gnocchi: fare prima il “vermone”, poi tagliare i tocchi e rigarli.

Per il condimento:

  • In una casseruola antiaderente mettere l’olio e soffriggere l’aglio precedentemente privato dell’anima, a fuoco dolce: non deve bruciare!
  • Una volta dorato, aggiungere i pelati e regolare la fiamma più vivace.
  • Salare e far restringere schiacciando con i rebbi della forchetta i pomodori (io personalmente adoro i pezzettoni che restano). La salsa deve risultare davvero super densa, poiché gli gnocchi di questo tipo sono molto leggeri e non hanno bisogno di troppo liquido, altrimenti in forno continuerebbero a cuocersi e si ammorbidirebbero troppo.
  • Trascorsi indicativamente 15/20 minuti, spegnere il fuoco e aggiungere le foglie di basilico (io ne metto tante e rigorosamente a striscioline sottili che ottengo tagliandole dopo aver avvolto una foglia sull’altra).
  • I puristi inorridiranno, ma a gusto si può azzardare una rivisitazione aggiungendo una grattata di pepe nero oppure sbriciolando del peperoncino secco, subito dopo aver messo i pelati in casseruola.
  • N.B. Questo genere di gnocchi non si può congelare: un difetto dovevano pur averlo…

Per comporre il piatto e fare il gratìn:

  • Cuocere gli gnocchi: stenterete a crederlo, ma vi assicuro che ci vorrà pochissimo! Non farete in tempo a buttarli nell’acqua bollente salata, che già verranno a galla! È davvero così e saranno cotti (neanche 30 secondi)!
  • Scolarli direttamente nella casseruola del sugo, avendo cura di non versare troppa acqua di cottura: ripeto che in forno lo gnocco non deve assolutamente assorbire troppo liquido!!!
  • Aggiungere il parmigiano, 1/3 della mozzarella e amalgamare.
  • Spolverare la pirofila in vetro con del parmigiano grattugiato e aggiungere un filo d’olio.
  • Iniziare a disporre il primo strato di gnocchi.
  • Aggiungere il secondo terzo di tocchetti di mozzarella, poi di nuovo parmigiano grattugiato.
  • Passare poi al secondo strato di gnocchi e ultimare con la mozzarella e parmigiano a valanga!
  • Passare all’immancabile filo d’olio.
  • Infornare per 10’ a 250° con la funzione grill nel forno elettrico.

È più facile e veloce a farsi che a scriverlo/leggerlo!

Consiglio spassionato: contemplare un’altra portata nel menù! È un piatto paradossalmente davvero super leggero che sazierà più la mente che il corpo!

Cura dei capelli: la potion magique

“Che capelli lunghi che hai!!!” Me lo sento dire (con estremo orgoglio e anche pavoneggiandomi un pochino) spesso e anche molto volentieri… Puntualmente il mio ringraziamento, oltre a regalare un sorriso a 2020 denti (cerchiamo di sdrammatizzare quest’annata nefanda ormai trascorsa), è condividere il mio segreto… Che poi così segreto non è, un po’ perché l’ho urlato praticamente anche ai sassi e poi perché online si può facilmente (se lo si vuole) trovare un riferimento. Più o meno la mia risposta tipo (pronunciata quasi in falsetto) è la seguente: “Ma grazieee!!! Li venero ed è uno dei complimenti che più adoro ricevere!!! Tutto merito della mia pozione magica!!!” E poi straripo, come un fiume in piena, nel racconto specifico di cosa si tratti… Nel lontano ottobre 2013 presi il coraggio di tagliarmi la frangia: ero entusiasta! Mi piacevo da impazzire, finché lo spettro della Spring/Summer Edition 2014 non ha iniziato ad aleggiare sulle temperature romane e, neanche fosse ieri, ricordo come la frangia che tanto amavo mi si fosse appiccicata sulla fronte, durante il tragitto dal supermercato all’auto, in una delle mie adorate sessioni di shopping alimentare (sono stata capace di perdermi 5 ore in un Sainsbury’s qualche anno fa, ca va sans dire)… Salita in macchina e asciugata la pratica con l’aria condizionata a -18, sono corsa a casa, ho sistemato le leccornie e mi sono messa alla ricerca di un qualsiasi integratore o biscotto incantato che avesse potuto far crescere i miei capelli in 2 giorni, così da non dovere andare in giro con la fontanella in testa, come quando avevo 2 anni, per evitare di sudare… Dopo qualche oretta di rimedi della nonna, bombe chimiche da milioni di dollari e consigli su come valorizzare un viso con il taglio “a boccia”, inciampo nel profilo facebook di una pagina francese: “La Potion Magique D’Elisa”, che tra l’altro oggi non credo esista più… La pozione si prepara in maniera molto semplice, utilizzando solamente tre ingredienti:

  • Acqua;
  • Miele;
  • Aceto di mele.

Analizziamo di seguito le caratteristiche e le proprietà benefiche dei due ingredienti che mixati sono principalmente responsabili della crescita più rapida dei capelli.

L’aceto di mele è un coadiuvante nel dimagrimento e aiuta a bruciare i grassi accelerando il metabolismo. Contiene enzimi, amminoacidi, minerali, vitamine e acidi di frutta indispensabili nella prevenzione dell’invecchiamento. Il suo grado di acidità è inferiore al 5% perciò è molto digeribile e grazie alle sue proprietà curative è da preferire a tutti gli altri tipi di aceto. Contiene potassio, fondamentale per il funzionamento dei muscoli e del cuore e molta pectina che protegge le cellule e i vasi sanguigni e abbassa il livello del colesterolo. L’alto contenuto di calcio, rafforza le difese immunitarie, regola il valore del pH nel sangue e stimola gli organi escretori. La vitamina C e il beta-carotene legano i radicali liberi che indeboliscono il sistema immunitario. Usato internamente elimina le tossine, mentre esternamente può essere utilizzato per fare impacchi in caso di contusioni o gonfiori.

Il miele è composto da acqua, zuccheri, acidi, proteine, sali minerali (quali ferro, calcio e fosforo), vitamine, fosfati, pigmenti derivati dalla clorofilla e sostanze ed aromi dei fiori a seconda della tipologia. Nella composizione la fanno da padroni gli zuccheri, come il maltosio, il glucosio e il fruttosio (quest’ultimo lo rende un prodotto 100% naturale). È un potente antinfiammatorio per la gola e ha potenti effetti sedativi per l’insonnia. Disintossica il fegato, favorisce la circolazione sanguigna, disinfetta le vie urinarie e agisce anche sulla calcificazione ossea.

Ma la super pozione per i capelli? Ve ne parlo immediatamente ed è semplicissima da preparare: in una tazza di acqua tiepida si sciolgono due cucchiaini di miele (di qualsiasi tipo) e un cucchiaio di aceto (tassativamente) di mele (io ne utilizzo un tipo bio che fa barrique, sono la solita viziata che ormai dovreste aver imparato a conoscere)… Si mescola tutto e si beve! Di solito qui tutti si stupiscono poiché credono si debba mettere il miscuglio in testa, ma questa potrebbe essere un’altra storia o magari un altro articolo, chissà… Va assunta più o meno al solito orario, per 3 mesi consecutivi, con un’interruzione di almeno altri 3 prima di riprenderla, altrimenti il corpo si assuefà e non sortisce gli effetti desiderati. Stiamo parlando di circa 1 cm di crescita a settimana (PLURITESTATO DALLA SOTTOSCRITTA: PROVARE PER CREDERE)!!!

Dulcis in fundo “CIAMBELLONE UMIDO”…

(al cacao, cocco, ananas e bacche di goji)!!!

Eccoci di nuovo con un’altra ricetta: stavolta e finalmente super dolcissima, ma come avrete modo di vedere sana e light per la scelta degli ingredienti, che come sempre la fanno da padroni! La qualità qui è di casa!
Nello specifico poi è una ricetta sia gluten free che dairy free: niente glutine e neanche lattosio! Sfornerete paradossalmente il ciambellone più umido che avrete mai assaggiato e ogni volta sarete in grado di vivere un’esperienza diversa, semplicemente cambiando la frutta sia fresca che essiccata che andrete ad utilizzare. Comune denominatore sarà sempre il cacao, che si sa è fonte di felicità!

INGREDIENTI

• 3 uova;
• 200 gr. di zucchero di cocco;
• 100 gr. di olio di cocco;
• 400 gr. di acqua;
• 50 gr. di cacao amaro;
• 200 gr. di farina di cocco (NO COCCO RAPÈ!!!);
• 20 gr. di bicarbonato;
• 30 gr. di bacche di goji;
• 1/4 di ananas a cubetti (togliete base e ciuffo, tagliate in due per il verticale e fate due spicchi con una delle metà ottenute. Ne riducete uno a dadini
piccoli, compreso il centro).

PROCEDIMENTO

  • Tagliare 1/4 di ananas a dadini.
  • Sbattere le uova intere con le fruste elettriche.
  • Aggiungere lo zucchero di cocco e incorporare.
  • Poi a seguire l’olio di cocco, l’acqua, il cacao amaro, la farina di cocco (MI RACCOMANDO FARINA E NON COCCO RAPÈ) ed infine il bicarbonato, mescolando un ingrediente alla volta.
  • Unire al composto le bacche di goji e i dadini di ananas.
  • Versare in uno stampo di silicone e livellare.
  • Cuocere in forno statico preriscaldato a 170° per 1 ora.
    “N.B. NO DRAMA: quando aggiungerete la
    farina di cocco vi assaliranno i dubbi peggiori, perché l’impasto diventerà sabiosissimo… È NORMALE!”
  • Controllare la torta con uno stecchino, se è ancora troppo umida, abbassare la temperatura del forno a 100° e cuocere per altri 15/20 minuti, finché lo stecchino non risulterà asciutto. “P.S. Non riuscirete a togliere il dolce dallo stampo prima che si freddi e nemmeno una volta che lo farà!!! Lasciatelo lì e gustatevi il ciambellone più umido e cioccolatoso che mangerete mai!!!”

VARIAZIONI

La fantasia è un altro degli ingredienti fondamentali in qualsivoglia ricetta e in questa vi permetterà davvero di spaziare da un continente all’altro, con
un solo morso! Di seguito alcuni dei miei personali abbinamenti (tutti sperimentati ovviamente), ma siate audaci e sperimentate!

  • Uva passa, mele e un pizzico di cannella;
  • Fichi secchi e pere;
  • Albicocche secche e caco mela;
  • Mirtilli rossi essiccati e mango;
  • Mirtilli essiccati e papaya;
    Ovviamente le dosi corrispondono a 30/50 gr. per la frutta essiccata (la grammatura dipende dal grado di essiccazione); mentre per quella fresca, vi regolate a seconda del frutto scelto, tenendo in considerazione che nel caso delle mele, ne andrete ad utilizzare due.

CURIOSITÀ – LO ZUCCHERO DI COCCO

Cos’è lo zucchero di cocco? Lo zucchero di fiori cocco, conosciuto anche come zucchero di palma da cocco, è un dolcificante naturale che si ricava dalla linfa o nettare dei fiori della palma da cocco. Utilizzato spesso in
sostituzione dello zucchero semolato, ha un indice glicemico (GI) piuttosto basso, pari a 35.

Si presta ad essere utilizzato per tutte le preparazioni che prevedono l’uso dello zucchero tradizionale nelle stesse proporzioni, in quanto ha un potere
dolcificante molto simile, ma rispetto ad esso ha un gusto più intenso e fruttato, con un retrosapore che ricorda il caramello. Non va confuso con lo zucchero di palma, che si ottiene da tutt’altra pianta.

Proprietà dello zucchero di cocco. Non essendo un prodotto raffinato, lo zucchero di fiori di cocco è un dolcificante integrale dal colore marrone che mantiene intatte quasi tutte le proprietà nutritive: contiene discrete quantità di vitamine del gruppo B, potassio, magnesio, fosforo, calcio, zinco, ferro e anche enzimi che consentono un lento assorbimento degli zuccheri nel sangue. Questo zucchero ricavato dai fiori non è tuttavia
un prodotto che faccia dimagrire o dalle virtù miracolose: si ricorda, infatti, che 100 g apportano circa 380 kcal.

POMODORI CON IL RISO ALLA “ROMANA”

INGREDIENTI PER 4-6 PERSONE

• 8 pomodori grandi, maturi e sodi

• 8 cucchiai di riso Arborio

• 3 grosse patate a polpa gialla

• 5 grosse cipolle 

• 1 spicchio d’aglio

• 250 gr. Di grana padano

• pan grattato

• finocchietto 

• rosmarino

• 15/20 baccelli di cardamomo

• 10 bacche di ginepro

• basilico

• sale

• pepe nero in grani

• olio extravergine d’oliva

• aceto di mele

PREPARAZIONE DELLA RICETTA

Sbucciare le patate, tagliarle a spicchi, sciacquarle e lasciarle in ammollo nell’acqua fredda. 

Lavare i pomodori e tagliare una calotta, che servirà poi per chiuderli, facendo attenzione a lasciare ogni “coperchio” accanto al suo “contenitore”. Con l’aiuto di un cucchiaino svuotare completamente i pomodori cercando di lasciare intatte le pareti e conservare il contenuto in una terrina.

Grattugiare una delle cipolle con il lato della grattugia per la julienne grossa (questo è un super trucco che vi permetterà di avere una polpa liscia senza le camice della cipolla a filare). Aprire i baccelli di cardamomo e schiacciarli con un batticarne tra due fogli di carta forno. Privare lo spicchio d’aglio dell’anima e pressarlo nello spremiaglio. Grattugiare sempre con il lato per la julienne grossa circa 250 gr. di grana padano (se riusciste a reperire un 60 mesi sarebbe una meraviglia: perché da un sapore strepitoso e non incolla). Tagliare a striscioline sottili le foglie di basilico, appoggiandole una sull’altra, arrotolandole e procedendo più accuratamente possibile per aprirle poi come si fa con le fettuccine fatte in casa. Unire tutti gli ingredienti all’interno della terrina con la polpa dei pomodori, aggiungere il riso, un cucchiaino da caffè di sale, il pepe nero appena macinato, un cucchiaio colmo di concentrato di pomodoro e due cucchiai d’olio.

Con l’aiuto di un pennello in silicone, spennellare l’interno dei pomodori e salare leggermente. Distribuire il composto di riso per coprire poi ogni pomodoro con il proprio coperchio. Adagiare sopra una grossa foglia di basilico, puntarla con uno stuzzicadenti e spennellare tutto con l’olio. 

Scolare le patate, asciugarle e condirle con due cucchiai d’olio, una spolverata di sale, una macinata di pepe, il finocchietto, il rosmarino spiluccato e le bacche di ginepro schiacciate. Mescolare con le mani per distribuire il condimento.

Sbucciare le 4 cipolle e tagliarle orizzontalmente a metà, avendo cura di livellare la parte sotto della metà inferiore. 

Foderare due grosse teglie con la carta forno. Adagiarci i pomodori, alternandoli alle cipolle e riempire gli spazi vuoti con le patate. Versare su ogni cipolla un cucchiaino di aceto di mele, salare, pepare, spolverare con i fiori di finocchietto selvatico essiccati, ricoprire con il pan grattato e condire con un filo d’olio. 

Passare un’ultima macinata di pepe, manciata di sale e sporcatura d’olio generale. Infornare a 180° per un’ora (forno statico e preriscaldato), avendo l’attenzione di invertire le teglie a metà cottura. Qualora fosse necessario, accendere per qualche minuto il grill, per ottonere la doratura desiderata (ovviamente questo passaggio è da fare su ogni teglia, quindi eventualmente invertirle di nuovo).

Servire fumanti, tiepidi o freddi, sono sempre super eccezionali, dipende dalle preferenze! Io ad esempio li apro completamente, tagliando anche il pomodoro e ci sminuzzo la cipolla per mangiare tutto insieme, alternando ogni boccone ad una patata! 

QUALCHE TRUCCHETTO IN PIÙ

Anche se so benissimo che la tentazione sarà forte, non cercare di mettere più riso all’interno dei pomodori. Durante la cottura infatti il riso aumenta molto di volume e se i pomodori sono troppo pieni si spaccano.

Qualora la polpa e il succo dei pomodori fosse un pochino acidula. Aggiustare il gusto con 1 o 2 cucchiaini di zucchero di canna muscovado (se non riusciste a reperirlo, va bene anche lo zucchero raffinato, ma fate qualche ricerca in più, perché il profumo balsamico e caramelloso che emana fa la differenza).

NON MANGERETE MICA A SECCO?!?

Generalmente le preparazioni più ricche e complesse, in cui alle verdure vengono affiancati altri ingredienti come pangrattato, formaggi, uova o insaccati e magari grassi quali burro e olio, chiamano rossi di buona struttura, purché siano giovani e non troppo tannici: Morellino di Scansano, Santa Maddalena, Monica di Sardegna. Le ricette che invece prevedono l’aggiunta di aceto e anche zucchero, come ad esempio la caponata, si sposano meglio a bianchi tenuemente zuccherini, come quelli da vendemmia tardiva (Verdicchio, Soave); ma è da provare anche l’abbinamento con vini ossidativi come la Vernaccia di Oristano. Andate quindi a gusto personale in quanto in questa ricetta sono contemplati tutti gli abbinamenti. Io probabilmente sceglierei a seconda del pasto (pranzo o cena), della temperatura del piatto e della compagnia… Insomma praticamente non saprei scegliere!!! Andate a sentimento! Considerando che anche una birretta non ci starebbe male!

INFO E CURIOSITÀ

Questa ricetta è talmente sentita che ha persino dato il nome ai pomodori che si utilizzano per realizzarla. Infatti i fruttivendoli li chiamano proprio “pomodori da riso” per onorare la tradizione, ma non sono altro che pomodori grossi, rossi e sodi. La varietà che più onora tali caratteristiche è il pomodoro Salomone, caratterizzato appunto dalle grandi dimensioni, pensate che il peso di ogni frutto varia da 300-350 gr. Ottimo anche per le insalate è consistente e talmente resistente alle spaccature che nella coltura la pianta non ha neanche bisogno di sostegni. Il periodo di trapianto va da Aprile a Luglio, ragion per cui la ricetta proposta è tipicamente “estiva”.

Il riso da preferire è l’arborio, dal chicco grosso e compatto, in quanto non scuoce e nonostante l’alto contenuto di amido, non ne rilascia troppo in cottura, poiché il calore penetra prima nella parte esterna, lasciando il nucleo al dente. Per questo viene utilizzato soprattutto per i risotti, ai quali dona una mantecatura eccezionale.

L’utilizzo dei semi di cardamomo è una mia personale licenza poetica, che da si al piatto un tocco di eleganza e ricercatezza, ma è dovuto principalmente alle sue valide proprietà contro i disturbi digestivi e nello specifico l’alitosi (le cipolle sono una prelibatezza, ma a qualcuno lasciano degli strascichi poco simpatici). L’olio essenziale contenuto, favorisce la produzione dei succhi gastrici e coadiuva la digestione, inibendo la formazione di gas che possono appunto dar luogo a fastidiose conseguenze. La sua caratteristica profumazione è un valore/sapore/odore aggiunto: fin dai tempi dei Greci e dei Romani, infatti veniva utilizzato per produrre preziose fragranze. Addirittura in India viene utilizzato come antidoto contro il veleno di serpenti e scorpioni.  

Esistono comunque delle specie di cipolla caratterizzate da una dolcezza estrema, che non lasciano in bocca alcun retrogusto sgradevole, tanto da renderle adatte ad essere addirittura consumate fresche. Sto parlando della cipolla di Nepi che deve tale proprietà alle caratteristiche delle acque circostanti al territorio in cui viene coltivata; è di colore bianco, dalla forma rotondeggiante e schiacciata e  può arrivare a pesare fino a 600-700 gr. Altra cipolla dal sapore tipicamente dolce è la cipolla rossa di Partanna, originaria della città omonima, dall’aroma intenso e delicato e di una carnosità unica; può arrivare a pesare oltre il kg.