ENERGY ITALY SPA: DOPO 10 ANNI BENEDETTO ROBERTO INGOGLIA PASSA IL TESTIMONE A SERGIO GRIFONI

Da sinistra a destra: Sergio Grifoni, Benedetto Roberto Ingoglia e Francesco Briguglio.

Benedetto Roberto Ingoglia, imprenditore di Partanna in Provincia di Trapani, dopo 10 anni di guida dell’azienda Energy Italy Spa passa il testimone a Sergio Grifoni. Il nuovo Presidente è uno spoletino doc che dal cuore verde dell’Umbria è riuscito ad estendere la propria azione operativa in tutto il territorio italiano, operando nell’emergente settore delle energie rinnovabili. Un precedente impegno dirigenziale nel mondo della cooperazione e nel comparto assicurativo, accompagnato da quello politico e, soprattutto, da quello sociale e del volontariato, hanno certamente contribuito alla sua formazione umana e professionale, portandolo ad ottenere risultati imprenditoriali di tutto rispetto. Oggi, infatti, lo ritroviamo presidente di Energy Italy Spa, una solida società per azioni che abbraccia l’intero panorama delle rinnovabili a livello nazionale potendo contare su unità operative strutturali in tutto il paese. L’ultima di queste è proprio nella sua Spoleto, zona strategica per tutte le regioni dell’Italia centrale.

Quali motivazioni l’hanno spinta a lasciare un posto dirigenziale nella Confcooperative, sicuro e ben remunerato, per approdare ad un impegno, quale quello assicurativo, tutto da costruire?

Il desiderio ed il fascino di rimettermi in discussione. Ma ero cosciente che ciò sarebbe avvenuto solo se avessi avuto il coraggio di superare le comode abitudini e trasformare la sicurezza economica, data dallo stipendio mensile, in una difficile sfida, che poggiava la prima gamba sulle incognite del futuro e la seconda sulle certezze della mia determinazione. Sia ben chiaro, non rinnego nulla della mia esperienza nell’ambito della Confcooperative perché, soprattutto da direttore provinciale, mi ha dato la possibilità di maturare professionalmente ed inserirmi in quegli ambienti sociali, politici ed economici, che alla fine contano. Sentivo però che tutto intorno mi stava stretto. Con la forza dell’ambizione controllata e del rischio calcolato, mi licenziai, decidendo così di bruciare la barca che mi stava facendo approdare sulla terra di un domani, tutta da scoprire e da conquistare. E vi assicuro che fu una scelta coraggiosa sì, ma non superficiale ed irresponsabile, perché sapevo già cosa volevo e, soprattutto, dove volevo arrivare. Non mi sedusse tanto la mansione di partenza, cioè quella del ramo assicurativo legato al risparmio, quanto quella di possibile traguardo, ovvero la possibilità di gestire risorse umane. Ho vissuto delusioni e soddisfazioni, sconfitte e successi, stasi e progressi, ma ogni mio passo aveva lo sguardo rivolto sempre all’obiettivo finale. Ho accettato per anni il consiglio di formarmi adeguatamente, per poter poi formare e far crescere le persone intorno a me, forte dell’insegnamento di un illuminato preside che ebbi al Liceo, che amava ripetere il concetto per cui non si potrà mai saper comandare se non si sa ubbidire.

Come è avvenuto poi il suo ingresso nel mondo delle rinnovabili e quali ragioni l’hanno spinta a cambiare nuovamente rotta?
Le ragioni del successivo cambiamento sono quelle anzidette, sempre legate al mio desiderio di scoprire cose nuove e misurarmi. Nel caso specifico devo aggiungere che la spinta decisiva affinché decidessi favorevolmente è merito della persona che mi propose l’opportunità professionale: Roberto Ingoglia. Conoscevo già Roberto, perché era uno dei soci fondatori della società ove stavo operando, un amministratore ed un imprenditore unanimemente apprezzato per le sue capacità gestionali, la sua correttezza e la sua affidabilità, dimostrata sempre negli anni. A consolidare la certezza c’era poi il comparto ove avremmo operato: quello delle rinnovabili, un mondo innovativo tutto da espugnare. Iniziai quindi entusiasta questa nuova avventura, insieme a lui e a Francesco Briguglio, un collega messinese che, come me, stava sempre con un piede all’arrivo e l’altro sui blocchi di partenza. Mi ritrovai così in mezzo a due siciliani puro sangue, che della loro magnifica terra si portavano dietro i valori più sani e la grinta giusta per fare la differenza. Parlare di rinnovabili dodici anni fa era veramente dura, perché il sole ed il vento erano ancora visti come elementi atmosferici, più che opportunità di risparmio energetico. Pian piano poi i dubbi della gente sono diventati certezze e le mere conoscenze si sono trasformate in consapevolezza.

L’escalation aziendale è stata però velocissima. Quali sono stati i punti di forza che vi hanno portato a crescere in maniera esponenziale?
Certamente la capacità di non cavalcare mai l’onda del momento, ma cercare di provocarne sempre una nuova. Mi spiego. Quando abbiamo iniziato, se parlavi di business nel fotovoltaico ti venivano subito in mente i grossi impianti installati in mezzo ai cam- pi, portatori di cospicue sovvenzioni statali. Sarebbe stato gioco forza incominciare da lì. Ci siamo invece subito indirizzati sui piccoli impianti fotovoltaici, quelli cioè al servizio delle famiglie, certi che quello sarebbe stato il futuro, nonché sul mini eolico. Ed abbiamo insistito anche quando tali sovvenzioni sono sparite, educando i nostri consulenti e di riflesso i clienti sul principio che il vero incentivo sarebbe stato il risparmio nei consumi. Non abbiamo mai fatto un passo più lungo della gamba, ma abbiamo solo generato più gambe. I primi anni sono stati quelli del “guardarsi intorno”, per cogliere ogni utile opportunità strategica ed analizzare ogni piccola sfumatura legata alle variabilità economiche del settore. Ricordo i tanti giorni impegnati ad elaborare proposte concrete e competitive; i tanti viaggi lungo tutto lo Stivale ed anche all’estero, soprattutto da parte di Roberto Ingoglia, per verificare possibili nuove fette di mercato o reperire la materia prima a condizioni vantaggiose. Ricordo le tante rivisitazioni delle strategie commerciali, necessarie per adeguarci ai mutamenti in atto ed utili per guidare e stimolare al meglio la rete vendita che, giorno dopo giorno, cresceva in maniera esponenziale. Abbiamo sempre cercato di abbinare alla necessaria attività imprenditoriale una ricavata valenza sociale legata alla salvaguardia dell’ambiente, arrivando addirittura ad organizzare dei concorsi scolastici per gli studenti di un Istituto siciliano. In quell’occasione ebbi anche la possibilità di visitare Partanna il paese natio di Roberto Ingoglia.

Solo le giuste strategie commerciali e l’oculatezza imprenditoriale sono stati i vostri punti di forza?
Non solo questo. Ci sono ancora due caratteristiche che si sono rivelate vincenti. La prima è stata la formazione, che da sempre ha rappresentato le fondamenta delle nostre azioni e di quelle dei nostri collaboratori. Quando parlo di preparazione, non mi riferisco solo a quella legata alle tecniche commerciali, che cammina sui binari della logica e della razionalità. Noi abbiamo puntato moltissimo sulla formazione attitudinale, utile per la crescita professionale e personale. Ogni nostro consulente sa che, per poter diventare un manager Energy e fare carriera, non è importante saper vendere il prodotto, ma è fondamentale saper vendere se stessi e saper poi guidare gli altri su tali principi. La seconda caratteristica è sul coinvolgimento emotivo e fattivo dei nostri collaboratori. Ogni scelta operata dal board aziendale non è stata mai imposta, ma sempre condivisa a priori con co- loro che avrebbero dovuto poi attuarla, ovviamente nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità ad ognuno spettanti. Ogni azione messa in atto in Energy Italy si basa sul rispetto di filosofie comportamentali oggettive e meritocratiche, utili ad indicarti sempre la strada giusta per arrivare al traguardo. Ogni nostro consulente sa che potrà ambire a qualsiasi livello di responsabilità nell’ambito aziendale. Non a caso molti collaboratori sono soci nella SpA e qualcuno è diventato addirittura presidente o amministratore di società della holding.

E poi è arrivata la presidenza.

Si, un bel traguardo, che nel Consiglio condivido con due giovani donne: Margherita e Laura che, insieme ad altri emergenti amministratori, rappresentano il futuro dell’Azienda. Anche per questo devo ringraziare gli amici del board, soprattutto per avermi riservato un prestigioso epilogo professionale. L’evoluzione delle nostre molteplici attività, unitamente all’arrivo delle agevolazioni legate al Superbonus 110%, hanno consentito di dar vita a più società. Queste, insieme a quelle già esistenti, hanno generato la Holding Energy Italy, alla cui guida è stato chiamato proprio Roberto Ingoglia, fattore questo che, oltre a garantire continuità strategica, personalmente mi rassicura e conforta. Tanto abbiamo fatto, ma molto di più sarà quello che dovremo fare. Iniziando proprio dalle soluzioni che stiamo offrendo per trovare riparo ai costi esorbitanti della luce e del gas, che stanno met- tendo in ginocchio famiglie ed aziende. E lo faremo con spirito imprenditoriale sì, ma sentendolo come compito sociale. Perché, lo voglio rimarcare con forza, Energy Italy pensa con la testa ma agisce con il cuore.

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