I falsi miti sull'alcol: cosa c'è di vero e cosa no?
- Leonardo Tiene
- 15 gen
- Tempo di lettura: 3 min
L’alcol è parte integrante della cultura e delle abitudini sociali di molti paesi, ma intorno al suo consumo ruotano numerosi miti e credenze popolari che spesso non corrispondono alla realtà. Queste idee sbagliate possono influenzare il nostro comportamento e la nostra percezione del bere, portando a scelte poco consapevoli.

Ecco una lista dei falsi miti più comuni sull’alcol, smontati alla luce delle evidenze scientifiche.
1. Bere alcol “riscalda” il corpo
Il mito: un bicchiere di alcol, soprattutto nei mesi freddi, è spesso visto come un modo per scaldarsi rapidamente.
La realtà: l’alcol dilata i vasi sanguigni, causando una maggiore circolazione del sangue in superficie. Questo dà una sensazione temporanea di calore, ma in realtà il corpo perde più rapidamente calore attraverso la pelle. A lungo termine, bere alcol in situazioni di freddo aumenta il rischio di ipotermia.
2. Bere caffè o fare una doccia fredda ti rende sobrio
Il mito: dopo aver bevuto troppo, un caffè forte o una doccia gelata aiutano a “smaltire” la sbornia.
La realtà: né il caffè né l’acqua fredda accelerano il metabolismo dell’alcol. È il fegato a processare l’alcol, e questo richiede tempo, indipendentemente da cosa si faccia. Questi metodi possono far sentire più svegli, ma non riducono la quantità di alcol nel sangue.
3. L’alcol chiaro è meno dannoso dell’alcol scuro
Il mito: vodka, gin e altri alcolici chiari sarebbero meno nocivi rispetto a whisky, rum o vino rosso.
La realtà: gli effetti tossici dell’alcol dipendono dalla quantità consumata, non dal colore. Tuttavia, gli alcolici scuri contengono più composti chimici (congeneri), che possono peggiorare i sintomi della sbornia, come mal di testa e nausea. Ma ciò non significa che gli alcolici chiari siano innocui.
4. Se reggi bene l’alcol, non hai problemi di salute
Il mito: le persone che non si ubriacano facilmente sono meno a rischio di sviluppare problemi legati all’alcol.
La realtà: avere una “tolleranza alta” significa che il corpo è abituato all’alcol, ma non che è immune ai suoi effetti. Consumare grandi quantità di alcol può comunque danneggiare fegato, cuore e sistema nervoso, indipendentemente dalla tolleranza.
5. L’alcol aiuta a dormire meglio
Il mito: un bicchiere di vino o un drink prima di andare a letto favorisce il sonno.
La realtà: l’alcol può indurre sonnolenza iniziale, ma interferisce con la qualità del sonno, disturbando le fasi REM e causando risvegli frequenti. Questo porta a un sonno meno riposante.
6. Gli alcolici “digestivi” aiutano la digestione
Il mito: bere un liquore dopo il pasto aiuta lo stomaco a digerire meglio.
La realtà: anche se i digestivi possono dare una sensazione di conforto, in realtà l’alcol rallenta la digestione, interferendo con la funzione dello stomaco e dell’intestino.
7. Bere vino o birra fa bene alla salute
Il mito: un bicchiere di vino rosso o una birra al giorno sono benefici per il cuore e la salute generale.
La realtà: alcuni studi hanno evidenziato che piccole quantità di vino rosso potrebbero avere effetti positivi grazie agli antiossidanti (come il resveratrolo). Tuttavia, l’assunzione regolare di alcol, anche in piccole dosi, aumenta il rischio di cancro, malattie epatiche e altre patologie. I benefici sono spesso sopravvalutati rispetto ai rischi.
8. Vomitare dopo aver bevuto riduce l’intossicazione
Il mito: vomitare aiuta a eliminare l’alcol e a sentirsi meglio.
La realtà: una volta ingerito, l’alcol viene assorbito rapidamente nel sangue, soprattutto a stomaco vuoto. Vomitare può alleviare la sensazione di nausea, ma non riduce l’intossicazione, poiché la maggior parte dell’alcol è già stata assorbita.
9. Bere alcol non è pericoloso se non ti ubriachi
Il mito: bere moderatamente non ha effetti negativi sulla salute.
La realtà: anche il consumo moderato di alcol può aumentare il rischio di alcune malattie, come il cancro e l’ipertensione. L’alcol è classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una sostanza cancerogena, e non esiste una quantità “sicura” universalmente valida.
10. Solo chi beve molto è a rischio di dipendenza
Il mito: la dipendenza da alcol riguarda solo chi consuma quantità eccessive.
La realtà: anche un consumo apparentemente moderato può portare a dipendenza nel tempo, soprattutto se il bere diventa una routine quotidiana. La predisposizione genetica e fattori psicologici giocano un ruolo importante.
Ci dispiace avervi rovinato queste leggende metropolitane!
Molti dei falsi miti sull’alcol sono il risultato di percezioni culturali e informazioni non corrette. È fondamentale comprendere che l’alcol, indipendentemente dalla forma e dalla quantità, ha effetti sul corpo e sulla mente che non vanno sottovalutati. Bere responsabilmente significa anche conoscere la verità dietro queste credenze e fare scelte più consapevoli per la propria salute.
Comments