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Se fosse il giorno in cui finisci i soldi, lo noteresti... ma questo è solo l'Overshoot Day


bicchiere alcol

Se davvero un giorno ti svegliassi e il saldo del tuo conto corrente fosse azzerato, probabilmente te ne accorgeresti subito.


Rivedresti le spese, cambieresti abitudini, cercheresti soluzioni.

Quando si tratta di soldi, non ci sfugge niente.


Ma quando a svuotarsi è il conto che abbiamo con la Terra? Tutto cambia.

Nessun allarme, nessuna notifica…

E così, continuiamo, come se niente fosse.


Il 6 maggio 2025, secondo i calcoli del Global Footprint Network, è stato l’Overshoot Day dell’Italia: il giorno in cui il nostro Paese ha terminato la sua quota di risorse naturali che la Terra è in grado di rigenerare in dodici mesi.


Da quella data in poi, tutto ciò che consumiamo — acqua, suolo fertile, energia, ossigeno, biodiversità — non ci appartiene più. È un prelievo anticipato sul futuro.


Un debito ecologico, che pagheranno le prossime generazioni.

Un debito che non si salda con denaro, ma con conseguenze sempre più frequenti: terremoti, inondazioni, alluvioni, uragani.


Secondo i dati più aggiornati, se tutti adottassero uno stile di vita simile a quello italiano, servirebbero 2,7 pianeti per soddisfare il fabbisogno di risorse.


Nel mondo, l’Overshoot Day 2024 è stato registrato il 2 agosto.

Noi italiani siamo arrivati a esaurire le risorse quasi tre mesi prima.

Un dato tutt’altro che lusinghiero, che rivela un consumo squilibrato e una profonda distanza tra benessere percepito e sostenibilità reale.


Il punto, però, non è solo ambientale. È culturale.

Viviamo in un sistema che ci spinge a volere sempre di più: più oggetti, più comfort, più velocità.


Il problema è che la crisi ambientale non si manifesta all’improvviso.

Non esplode come una pandemia o un blackout.

È lenta, silenziosa… e proprio per questo rischia di passare inosservata.

Ma c’è. E accelera.


C’è poi un tema legato al modo in cui si racconta la sostenibilità: spesso ridotta a slogan, campagne pubblicitarie o gesti simbolici. Rassicuranti, certo. Ma insufficienti.


La vera sostenibilità è molto più complessa: significa ripensare le abitudini, i ritmi, i bisogni.

Cercare un equilibrio tra benessere e rispetto per le risorse.

Non vuol dire rinunciare alla comodità, ma smettere di confondere il superfluo con l’essenziale.


L’Overshoot Day non è solo una data.

È un campanello d’allarme: ci dice fino a che punto siamo disposti a ignorare le conseguenze delle nostre scelte…

E se ogni anno arriva prima, il messaggio è chiaro: stiamo consumando più di quanto ci spetta.

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