Sfatiamo il mito della celiachia

Celiachia

Ognuno di noi vive il rapporto col cibo in modo diverso e diverse sono le diete che possiamo seguire per godere di uno stato psico-fisico migliore. A ogni essere vivente la natura ha destinato una dieta ben precisa da seguire, scoprire quale sia quella più adatta a noi, ci consente di vivere al meglio la nostra condizione psico-fisica.

Ogni individuo è predisposto biologicamente ad una dieta unica e speciale dove ogni elemento influenza con un quantitativo preciso di sostanze, la nostra condizione di salute. Che fosse chiaro come l’alimentazione giochi un ruolo fondamentale per il nostro stato psico-fisico lo aveva capito prima di tutti il medico e geografo Ippocrate, lasciando una traccia indelebile nel corso della storia della medicina che cita: “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. È importante quindi saper selezionare, moderare e variare tutte quelle sostanze nutritive presenti negli alimenti.

A garantirci questo benessere naturale, ci pensano i principali nutrienti del nostro organismo: macronutrienti; micronutrienti. I primi, assunti in quantità maggiori sono: carboidrati, proteine, grassi, fibre e acqua. I secondi, in minori quantità, sono minerali e vitamine. Scegliere i nutrienti giusti è la chiave di ricerca e di lettura del proprio organismo. Noti alla massa sono infatti anche quei casi dove individui, proprio secondo il principio dell’individualità della dieta, soffrono di disturbi alimentari o sviluppano malattie e intolleranze (a volte congenite) che prevedono psicologicamente e fisiologicamente la predisposizione a nutrirsi in un modo diverso dal comune soggetto.

Un esempio lampante di una dieta differente, sempre più diffusa, riguarda gli individui che hanno sviluppato o che conservano congenitamente nel proprio organismo, l’incapacità di assumere il glutine. Il glutine è un complesso alimentare costituito da proteine peptidiche contenuto all’interno di cereali e principali farinacei, presente quindi in tutti quei prodotti composti da questi elementi. Il soggetto che non può assumere glutine viene definito clinicamente Celiaco.

Ma che cos’è la celiachia?

E’ una malattia autoimmune permanente reagente al glutine. La terapia (unica) che si attua per combattere questa malattia è quella dietetica, sostituendo i farinacei e derivati contenenti glutine con alimenti in cui non vi è traccia, certificati dal simbolo di riconoscimento della celiachia, la spiga barrata. Vi sono varie forme di celiachia, le tipologie riconosciute sono:

Celiachia sintomatica (Tipica):

Una delle tipologie più diffuse, si riconosce da sintomi lampanti come diarrea cronica o steatorrea. Altro fattore che incide sull’analisi di una celiachia sintomatica (e non solo) è un ritardo della crescita dopo lo svezzamento.

Celiachia Atipica:

La più diffusa in assoluto, può colpire sia nella preadolescenza che nei soggetti già adulti. Può incidere non solo nella sfera gastro enterica, ma può interessare anche altri organi. Le sintomatologie che presuppongo la presenza di questa tipologia variano in base agli organi interessati oltre l’intestino. Diffusi infatti sono quei casi dove il soggetto ospitante della Celiachia Atipica manifesti non solo carenze nutritive o sintomi di malassorbimento derivate dal tratto intestinale, ma anche di disturbi e dinamiche sintomatiche legate agli altri organi coinvolti.

Celiachia Silente:

Durante il periodo in cui il Covid-19 era ormai ramificato nella società, abbiamo potuto constatare che una buona parte della popolazione mondiale contraeva il virus senza soffrire di alcun sintomo, lo stesso può accadere con la celiachia silente, in quanto possono essere presenti gli anticorpi specifici e la riduzione dei villi intestinali ma senza soffrirne i sintomi comuni.

Celiachia Potenziale:

Viene definita “Potenziale” in quanto durante l’analisi sanguigna vengono preventivamente rilevati gli anticorpi relativi senza che la mucosa intestinale sia alterata o infiammata.

Da un punto di vista diagnostico:

Per diagnosticare qualsiasi tipologia bastano esami del sangue e gastroscopia con biopsia (quest’ultima necessaria solo negli adulti). Di norma gli esami vengono effettuati quando il paziente segue ancora la dieta comune proprio per non avere un risultato falsato.  

Fonte: (https://it.wikipedia.org/wiki/Celiachia)

Come ogni dinamica alimentare, non influenza solo lo stato fisico ma anche mentale, non a caso la depressione per i celiaci è legata al consumo di glutine e alla condizione alimentare in essere. Diffusi sono i casi in cui vi è un collegamento diretto tra stato psicologico e rigorosità della dieta, soprattutto per i soggetti con diete delicate come quella senza glutine. La gestione quotidiana del cibo rappresenta un punto cardinale per determinare il proprio stato di benessere mentale, indipendentemente dalla rigorosità della dieta. Coloro che vivono questa condizione hanno più probabilità di soffrire di stress psicologici o stati d’ansia. In conclusione, qualunque soggetto esposto a dinamiche alimentari delicate per entità e gravità dello stato fisico, ha il bisogno di preservare il più possibile il proprio stato psicologico, in quanto l’alimentazione e ciò che ne deriva come abbiamo analizzato in precedenza, giocano un ruolo fondamentale nel raggiungimento quotidiano di un benessere fisico e mentale.   

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