Superbonus 110%: i rischi per il General Contractor e per il cliente. L’esempio di Energy Italy SpA

Superbonus 110%, uno degli argomenti più discussi degli ultimi tempi, inizialmente visto come una grande opportunità per molte famiglie italiane, tramutata poi in preoccupazione per i rischi a esso correlati. Rischi che non intaccano solo il cliente finale, ma anche le imprese che effettuano i lavori e i General Contractor.

Ed è proprio a quest’ultima figura che ci siamo rivolti, per far chiarezza su questo tema ancora pieno di interrogativi.

Stiamo parlando di Energy Italy SpA, azienda Leader nel settore delle energie rinnovabili, fondata dall’imprenditore Benedetto Roberto Ingoglia, oggi anche strutturata come General Contractor che ha portato a compimento centinaia di interventi Superbonus 110%, riuscendo a barcamenarsi negli innumerevoli cambiamenti della norma.

Tutto ciò è stato possibile grazie alla creazione di una rete di imprese, alla quale convergono oltre 235 imprese edili dislocate su tutto il territorio; e grazie alla fondazione di  una società di Ingegneria facente parte del Gruppo Energy, la Energy Ing, alla quale convergono oltre 340 tecnici qualificati, dedicati alla progettazione degli interventi, che ad oggi ammontano a oltre 500 abitazioni unifamiliari e  350 piccoli condomini.

Una realtà ben strutturata, certo, ma che ha dovuto anch’essa confrontarsi con le grosse difficoltà derivanti, oltre che dal contesto econonomico e sociale europeo poco favorevole, anche e soprattutto dai continui cambiamenti normativi (uno ogni 52 giorni) proprio sul tema Superbonus 110%, le cui conseguenze hanno inevitabilmente ridotto i tempi di applicazione della normativa stessa.

Basti pensare che il Decreto Rilancio, entrato in vigore il primo di luglio 2020, doveva consentire alle imprese e ai proprietari delle abitazioni di effettuare i lavori in un arco di tempo di circa due anni e mezzo; ma a causa dei ritardi relativi alla pubblicazione dei decreti attuativi e dei chiarimenti dell’ADE,  è partito nella sua piena operatività solamente nel febbraio 2021.

Ma non finisce qui: da febbraio ad oggi molti altri sono stati i cambiamenti della norma, che hanno obbligato la revisione di interi progetti, con un conseguente notevole ritardo nell’esecuzione dei lavori e della certificazione degli stessi.

Per ultimo, quando tutto sembrava finalmente funzionare, a ottobre il Governo ha emanato il cosiddetto Decreto Antifrode, sicuramente necessario per tutti gli altri bonus non regolamentati, ma che di riflesso ha bloccato anche il Superbonus 110%, che di frodi ne ha subite veramente poche, in proporzione agli altri, fonte ADE.

Ciò ha causato l’attuale blocco totale dell’acquisizione dei crediti fiscali da parte delle banche e di altri istituti finanziari, fermando nuovamente le attività, creando un potenziale ma serio problema ai proprietari delle abitazioni, in quanto, qualora non si riuscisse a completare i lavori entro il 31 dicembre p.v., eventuali crediti relativi ai primi sal, dovranno essere restituiti.

Tornando quindi all’esempio di Energy Italy SpA, che nonostante le difficoltà è riuscita e continua tutt’oggi a portare avanti i lavori, offrendo diverse soluzioni ai propri clienti, al fine di chiudere i cantieri aperti entro i tempi previsti, vogliamo sottolineare l’importanza di affidarsi ad aziende strutturate ed esperte nel mercato, in grado di gestire gli imprevisti derivanti dal contesto normative, senza dover improvvisare, rischiando di ritrovarsi in una situazione dalla quale potrebbe essere molto difficile uscire senza gravi conseguenze sui clienti finali.

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