La Maratona di New York 2023: la gara podistica, celebrazione dell’umanità e dell’unità

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Lo scorso 5 novembre si è tenuta la cinquantaduesima Ma- ratona di New York, la gara podistica più importante e famosa al mondo. Una giornata in cui migliaia di individui provenienti da ogni angolo del pianeta si uniscono in un’unica corsa verso il tra- guardo. Questa iconica maratona, nel corso degli anni, ha assunto un significato ben più profondo: rappresenta il potere dell’uma- nità nel superare ogni ostacolo, fisico e mentale, mentre abbrac- cia la diversità culturale e la passione condivisa per lo sport.

Con oltre 50.000 partecipanti pronti ad affrontare la sfida, il cuore di questa competizione batte all’unisono con il respiro di migliaia di atleti, e quest’anno, gli italiani hanno contribuito in modo significativo, con un totale di 2.482 partecipanti. Una presenza incredibile, che fa dell’Italia la seconda nazione più rappresentata, dopo gli USA.

Tra questi atleti italiani, eccellenze come Illiass Aouani, Edgardo Confessa, Markus Ploner, Ivana Iozzia, Federica Meroni e Serena Natolini si sono distinti, dimostrando con la loro grinta e determi- nazione il talento nazionale in campo internazionale.

Ma la vera bellezza di questo evento va oltre la competizione stes- sa. La maratona di New York è un crocevia di storie, un incontro di passioni e unione.

Quest’anno, L’Associazione Sportiva Dilettantistica “Nati Stanchi Runners” di Partanna (TP) ha portato un tocco speciale a que- sta manifestazione. Correndo per le strade di New York, i “Nati Stanchi” indossavano con fierezza le loro nuove maglie tecniche, simbolo dell’unione tra la loro infaticabile energia e il profondo attaccamento alla terra siciliana.

In questa bellissima parentesi, gli atleti si sono uniti con la Comunità Concordia Partanna di New York, rappresentante di tutti i conterranei emigrati nella Grande Mela, dove hanno iniziato una nuova vita.

Questo incontro è stata la perfetta occasione e per suggellare la vicinanza tra le due comunità, ma ha anche espresso gratitudine per il sostegno e l’accoglienza che gli amici ormai newyorkesi hanno sempre offerto a coloro che hanno visitato New York sia per turismo, sia per opportunità commerciali o, come in questo caso, per eventi sportivi.

Per sottolineare questa unione speciale, le maglie degli atleti non solo richiamavano i colori di Partanna e i loghi dei Nati Stanchi Runners e dei loro sponsor Civico27, Caffè Stassi, Growatt Italia ed Energy Italy SpA, ma portavano anche il prestigioso logo della Società Concordia Partanna di New York.

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Il presidente dei Nati Stanchi Runners, Benedetto Roberto Ingoglia e i suoi compagni Giuseppe Stassi e Simone Facchinetti hanno concluso la maratona con il sostegno dei connazionali della Concordia Partanna di New York, rappresentati dal Presidente Cav. Tony Mulè e dal Vice Presidente Joe Nastasi, presenti per un calo- roso tifo al 22° km, condiviso in diretta sulla loro pagina ufficiale su Facebook (link: https://www.facebook.com/joe.nastasi.75/vi- deos/653384160245005?idorvanity=242787646990845&lo- cale=it_IT).

“Grazie agli atleti dei Nati Stanchi Runners, il nome di Partanna e il nostro logo, Concordia Partanna, sono stati portati sotto gli occhi di milioni di persone che hanno seguito questa prestigiosa maratona”, ha affermato il Presidente Tony Mulè, sottolineando l’importanza di questo evento per entrambe le comunità.

Alla fine della gara, come ben si addice a noi italiani, tutti i soci del Club Concordia Partanna hanno voluto festeggiare insieme al presidente dei Nati Stanchi Runners, Benedetto Roberto Ingoglia, e alla moglie Piera Civello, il traguardo raggiunto.
Un grande esempio di come un evento sportivo possa andare oltre la semplice competizione: la prestigiosa maratona di New York è diventata un’occasione unica di riunione, condivisione e festeggiamenti, tra due comunità lontane, ma unite dalle stesse origini.

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La fondamentale connessione tra pace, sostenibilità e futuro: Un estratto dal volume “Salvator Mundi – Manifesto per la pace” sulla rigenerazione verde

pace sostenibilità e futuro

“La Terra non è un’eredità ricevuta dai nostri padri, ma un prestito da restituire ai nostri figli”. Con questo antico proverbio amerindio si apre il capitolo del volume “Salvator Mundi – Manifesto per la pace” dedicato alla rigenerazione verde delle aree colpite dai conflitti.

La necessità di preservare l’ambiente e i territori teatro delle attuali guerre non può essere sottovalutata, in un momento storico in cui le sfide ambientali sono legate anche al profondo concetto di pace.

In questa prospettiva, abbiamo il piacere di inserire in questo numero di Atlas Magazine un estratto speciale dal “Salvator Mundi – Manifesto per la pace” della giornalista Katia La Rosa, Presidente di ItDifesa e autore e fondatore di tutto il progetto integrato, presentato alla Camera dei Deputati lo scorso 11 luglio, e in prossima presentazione al Senato, presumibilmente per il mese di gennaio.

Tale estratto è a cura di Benedetto Roberto Ingoglia, imprenditore a capo di Energy Holding, società che coordina l’intero Gruppo Energy, al quale appartiene la più conosciuta Energy Italy SpA.

Con le sue riflessioni, Ingoglia ci spinge a considerare il nostro ruolo attivo nella transizione energetica come un atto di responsabilità nei confronti delle generazioni future, introducendo il suo progetto RIGENERAZIONE VERDE, che mira a diffondere una cultura sostenibile a sostegno della pace, attraverso la ricostruzione delle aree verdi colpite e distrutte dalla guerra, creando un futuro più sostenibile e pacifico per le generazioni future, rafforzando ancor il legame imprescindibile tra pace e sostenibilità ambientale.

Stile di vita a impatto zero: come ridurre la propria impronta ecologica nella vita quotidiana

stile di vita a impatto zero

“SOSTENIBILITÀ”: un termine sempre più frequente nel nostro vocabolario quotidiano. Una parola chiave della nostra epoca, in cui la consapevolezza ecologica è in costante crescita.

Abbracciare uno stile di vita a impatto zero è diventato il nostro biglietto per un futuro migliore. Ridurre al minimo il consumo, gli sprechi e l’inquinamento è diventato un imperativo. In questo articolo, scopriremo alcune strategie concrete per incorporare uno stile di vita a impatto zero nella nostra routine.

IL PRIMO PASSO: LA CONSAPEVOLEZZA

Il viaggio verso uno stile di vita a impatto zero inizia con la consapevolezza. Un momento in cui fermarci a riflettere sulle nostre abitudini di consumo e valutare il nostro impatto sull’ambiente: quello che acquistiamo è veramente necessario? Quanto consumiamo? Quanti alimenti lasciamo scadere nel frigorifero, per poi buttarli via?

Domande di questo tipo ci aiutano a capire quali aspetti della nostra quotidianità possiamo ottimizzare.

RIDURRE GLI SPRECHI: PICCOLI CAMBIAMENTI, GRANDI IMPATTI

Una volta individuate le aree sulle quali dobbiamo migliorare, possiamo capire quali sono i piccoli cambiamenti quotidiani che possiamo adottare, senza faticare troppo, ma che allo stesso portare a importanti conseguenze positive nel lungo termine.

Tra questi, possiamo sicuramente individuarne qualcuno su cui tutti possiamo migliorare.

  • Eliminare la plastica monouso

La plastica monouso è uno dei principali inquinanti ambientali. Sostituire bottiglie di plastica con bottiglie riutilizzabili, sacchetti di plastica con sacchetti riutilizzabili e posate di plastica con posate in acciaio inox o legno è un passo significativo verso la riduzione dei rifiuti.

  • Compostare gli scarti alimentari

Il compostaggio degli scarti alimentari riduce i rifiuti e crea compost che può essere utilizzato per fertilizzare il terreno. Anche se non hai un giardino, molte comunità offrono servizi di compostaggio.

Un’altra soluzione ecologica e che consente di eliminare quasi totalmente il sacchetto dell’umido è l’installazione di un tritarifiuti. I tritarifiuti sono un importante strumento per la sostenibilità, perché riducono i rifiuti alimentari e le emissioni di carburante dei camion della spazzatura. Studi hanno dimostrato che il loro uso può eliminare il fino al 30% delle discariche di una città.

  • Riutilizzare e riparare

Piuttosto che gettare oggetti rotti o non più desiderati, considera l’opzione di ripararli o dare loro una seconda vita. Questa pratica riduce il flusso di rifiuti e promuove un approccio più sostenibile.

Inoltre, il riutilizzo di abbigliamento usato è diventato una tendenza responsabile sempre più frequente: invece di buttare vestiti ancora in buono stato, ma che non utilizzi più, puoi venderli su apposite e comode piattaforme online, o ancora meglio donarli a organizzazioni benefiche o depositarli nei contenitori dedicati alla raccolta di abiti usati.

  • Ridurre il consumo di energia e fonti rinnovabili

Il risparmio energetico è una delle chiavi per ridurre l’impatto ecologico. Spegnere le luci quando non servono, regolare il termostato in modo ottimale, investire in elettrodomestici a basso consumo energetico e considerare di produrre la propria energia tramite l’utilizzo di un impianto fotovoltaico. Oppure, se quest’ultima soluzione non fosse percorribile, scegliere un fornitore di energia che utilizzi esclusivamente fonti rinnovabili.

  • Trasporti sostenibili

Uno degli aspetti più significativi dello stile di vita a impatto zero è l’utilizzo responsabile dei mezzi di trasporto.  Utilizzare servizi pubblici, biciclette o veicoli elettrici invece delle auto a benzina riduce notevolmente le emissioni di gas serra.

Adottare uno stile di vita a impatto zero richiede impegno e costanza, ma i benefici sono molteplici: contribuiamo a un ambiente più pulito e sano, preserviamo le risorse per le generazioni future e viviamo in armonia con il nostro pianeta.

Ciascuno di noi può fare la differenza, un gesto alla volta. E quando vediamo il nostro piccolo contributo sommarsi a quello degli altri, ci rendiamo conto che un mondo migliore è alla portata di tutti noi.

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L’empatia: il motore invisibile della trasformazione sociale

Nel corso della storia umana, l’empatia ha dimostrato di essere una forza motrice straordinaria, capace di guidare la trasformazione sociale e portare avanti cambiamenti significativi. Intesa come la capacità di comprendere e condividere i sentimenti degli altri, ha il potere di creare connessioni profonde, superare le barriere culturali e generare un impatto positivo sul mondo che ci circonda.

Spesso confusa con la simpatia, l’empatia in realtà rappresenta una forma di comprensione più profonda, che ci porta a metterci nei panni degli altri e vedere il mondo attraverso i loro occhi. Ci permette di sentire con loro, di condividere le loro emozioni e, allo stesso tempo, di mantenere una certa distanza per non fonderci completamente con la loro esperienza.

Nel caos del mondo moderno, l’empatia sembra essere un valore sempre più raro, che si manifesta in poche occasioni, per lo più in concomitanza di eventi negativi, catastrofi o crisi umanitarie, come accaduto con il Covid, il conflitto in Ucraina o l’ultima alluvione avvenuta in Emilia Romagna. 

Oggi, viviamo in una società sempre più diversificata, con persone provenienti da culture differenti, esperienze e aspettative. Questa diversità, purtroppo, spesso porta a malintesi e pregiudizi.

Eppure, se coltivassimo l’empatia, potremmo superare queste barriere e promuovere l’inclusione sociale, sviluppando una mentalità aperta, a discapito degli stereotipi che spesso ci limitano.

Quando ci mettiamo nei panni degli altri e comprendiamo le loro difficoltà, sviluppiamo una maggiore consapevolezza delle ingiustizie e delle disuguaglianze che esistono nel mondo, rendendoci più responsabili delle nostre azioni e incoraggiandoci a contribuire al benessere della comunità.

Molti sono gli esempi concreti di come l’empatia abbia giocato un ruolo importante come motore per la trasformazione sociale. Basti pensare al Movimento #BlackLivesMatter, che ha aumentato la consapevolezza sul razzismo e la brutalità della polizia contro le persone di colore. Ha spinto molti a considerare le loro posizioni e ad adottare misure per affrontare le disuguaglianze razziali, come riforme delle forze dell’ordine e una maggiore attenzione alla giustizia sociale.

L’empatia, tuttavia, non rappresenta soltanto una forza motrice sociale; essa svolge un ruolo cruciale anche in altri ambiti, nei quali la sua applicazione può generare notevoli vantaggi.

EMPATIA E CRESCITA ECONOMICA

L’empatia riveste un ruolo cruciale anche nel contesto economico, contribuendo alla crescita economica sostenibile e al successo delle imprese.

È provato, infatti, che le aziende che dimostrano empatia verso i bisogni e le aspirazioni dei propri clienti, spesso ottengono un vantaggio competitivo significativo. Inoltre, le imprese che dimostrano empatia verso i propri dipendenti creano ambienti di lavoro più positivi e produttivi, con conseguente aumento della soddisfazione degli stessi e della loro fidelizzazione.

EMPATIA ED EDUCAZIONE

Nell’ambito dell’istruzione, l’empatia da parte degli insegnanti verso gli studenti è fondamentale nella creazione di un ambiente di apprendimento positivo. Maestri e professori empatici non solo comprendono meglio le esigenze degli studenti, ma adattano anche il loro approccio didattico per potenziare l’efficacia delle proprie lezioni. Questo processo genera una catena di reciprocità, in quanto gli studenti, imparando dagli insegnanti, diventano a loro volta soggetti empatici, propensi al lavoro di gruppo e alla collaborazione, in grado di ascoltare le opinioni altrui, rispettare le diverse prospettive e a lavorare insieme verso il raggiungimento di obiettivi comuni.

EMPATIA, SALUTE E MEDICINA

Anche in campo medico, l’empatia contribuisce ad instaurare un trattamento personalizzato per il paziente, andando oltre la semplice applicazione di protocolli medici. Gli operatori sanitari empatici, in grado di comprendere le emozioni, le paure e le preoccupazioni dei pazienti, diventano guide essenziali nel percorso di malattia, aiutando le persone ad affrontare la loro condizione con una prospettiva più positiva e una maggiore fiducia.

EMPATIA, POLITICA E DIPLOMAZIA

L’empatia applicata alla politica e alla diplomazia agevola la risoluzione dei conflitti e la promozione della comprensione reciproca, rafforzando le relazioni tra le nazioni o le fazioni politiche.  Aiuta a ridurre le tensioni internazionali e può contribuire alla costruzione della pace. Inoltre, sensibilizza ai problemi globali, spingendo i leader a collaborare per affrontare sfide come il cambiamento climatico e i diritti umani.

EMPATIA E MONDO ANIMALE

Quando estendiamo la nostra empatia verso gli animali, mettendoci nei loro panni, sviluppiamo una maggiore sensibilità verso il loro benessere e le loro necessità. Questo non solo ci spinge a trattarli con rispetto e cura, ma può anche influenzare le nostre scelte quotidiane. Inoltre, l’empatia verso il mondo animale ci insegna a riconoscere il valore di ogni forma di vita e ci aiuta ad adottare una prospettiva più ampia sulla connessione che condividiamo con il mondo naturale.

L’empatia è un motore eccezionale per la trasformazione sociale, che abbraccia moltissimi ambiti. Grazie a essa, instauriamo connessioni autentiche, incoraggiamo l’inclusione e coltiviamo la solidarietà. Certo, la sua applicazione richiede un impegno individuale basato sull’ascolto attivo, la tolleranza e l’apertura mentale, ma i vantaggi che ne conseguono sono infiniti. Se tutti abbracciassimo l’empatia come elemento essenziale delle nostre scelte e azioni, potremmo contribuire a costruire un mondo più comprensivo, giusto e armonioso.

Benedetto Roberto Ingoglia interviene alla Camera dei Deputati

L’imprenditore siciliano tra gli oratori della presentazione del volume “Salvator Mundi: Proposte e Riflessioni per Nuovi Equilibri di Pace”

Lo scorso 11 luglio, presso la Sala Regina della Camera dei Deputati, si è tenuta una significativa presentazione del volume intitolato “Salvator Mundi: Proposte e Riflessioni per Nuovi Equilibri di Pace”.  L’evento è stato organizzato da Katia La Rosa, giornalista professionista, Presidente di ITDIFESA, nonché autrice e fondatrice dell’intero progetto integrato, in collaborazione con alte Istituzioni civili e militari.

La cerimonia, condotta dallo scrittore Carlo A. Martigli, ha visto la partecipazione di illustri personalità, che sono intervenute condividendo le proprie riflessioni sul tema della pace e della solidarietà, argomenti attuali più che mai.

Tra queste, spiccano l’On. Giorgio Mulè, vice Presidente della Camera; la Senatrice Isabella Rauti, delegata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Giorgia Meloni; Katia La Rosa, Presidente di ITDIFESA; Riccardo Valentini, Premio Nobel per la Pace; Silvano M. Tomasi, Cardinale già delegato speciale del Santo Padre presso il Sovrano Militare Ordine di Malta; Antonio Vittiglio, Generale di Corpo d’Armata e Direttore Generale militare Difesa; Marco Tarquinio, editorialista dell’Avvenire; Pietro Grasso, già Presidente emerito del Senato della Repubblica e Procuratore nazionale antimafia.

L’intervento di Benedetto Roberto Ingoglia

L’intervento di Benedetto Roberto Ingoglia, Presidente Energy Holding e fondatore di Energy Italy SpA, in particolare, si è focalizzato sulla stretta connessione tra pace e sostenibilità ambientale.

In tale occasione, ha presentato il nuovo progetto denominato “RIGENERAZIONE VERDE”, il cui obiettivo è quello di ripristinare le aree verdi colpite dai conflitti mondiali.

Ingoglia ha esordito ringraziando la Dott.ssa La Rosa per l’importante iniziativa sociale intrapresa e per averlo coinvolto in questo progetto che, insieme a un prestigioso gruppo di esperti, istituzioni e rappresentanti dell’imprenditoria etica, mira a promuovere iniziative umanitarie nel mondo.

Durante il suo discorso, l’imprenditore  ha sottolineato che la Terra non è un’eredità lasciataci dai nostri genitori, ma un prestito da restituire ai nostri figli, possibilmente migliorato rispetto a come l’abbiamo ricevuto noi.

Questo è il principio fondamentale su cui si basa il progetto RIGENERAZIONE VERDE, che mira a diffondere una cultura sostenibile a sostegno della pace, attraverso la ricostruzione delle aree verdi colpite e distrutte dalla guerra.

“Preservare il presente significa tutelare il futuro” è l’invito che Benedetto Roberto Ingoglia lancia a tutti noi, sottolineando l’importanza dell’impegno attivo della collettività nella promozione della sostenibilità ambientale, perché solo attraverso il recupero delle aree danneggiate dalle guerre potremo costruire un futuro rigenerato e promuovere una pace duratura.

La partecipazione di Benedetto Roberto Ingoglia a questa iniziativa ha ulteriormente consolidato il prestigio e l’importanza del suo ruolo come promotore della sostenibilità ambientale e della pace. La sua riflessione sulla connessione tra questi due concetti fondamentali rappresenta un contributo significativo alla causa di un mondo migliore.

Il suo progetto RIGENERAZIONE VERDE, in collaborazione con la Presidente di ITDIFESA Katia La Rosa, offre una speranza concreta per la ricostruzione delle aree colpite dalla guerra, creando un futuro più sostenibile e pacifico per le generazioni future, rafforzando ancor il legame imprescindibile tra pace e sostenibilità ambientale.

Francesco Briguglio Presidente di Energy Academy premiato al Campidoglio

 Francesco Briguglio Presidente di Energy Academy, è stato premiato al Campidoglio nell’ambito della dodicesima edizione del prestigioso premio internazionale “Italia del Merito”. 

La cerimonia che si è svolta alla presenza delle più alte cariche Istituzionali ha conferito il premio per “la sua straordinaria capacità di promuovere la formazione in tutti i settori economici e sociali”.

“Sono onorato – ha dichiarato il Presidente Briguglio – di ricevere questo riconoscimento alla presenza di una grande personalità come quella del Premio Nobel per la Pace, prof. Riccardo Valentini. Questo sarà uno stimolo a raggiungere sempre grandi obiettivi. La conoscenza oggi è patrimonio inestimabile su cui costruire il nostro futuro.”

Briguglio Mental and life coach, Presidente di Energy Academy,   oggi una tra le più importanti aziende nel campo della formazione attitudinale e comportamentale, ha maturato oltre 30 anni di esperienza nella formazione di reti commerciali, con oltre 20.000 partecipanti ai suoi corsi attitudinali e comportamentali, specializzandosi in “Tecniche sulla Comunicazione” ed in particolare nelle tecniche di approccio e nei meccanismi di pensiero dei processi decisionali.

La prestigiosa kermesse in collaborazione con le principali istituzioni italiane, seleziona le eccellenze di quell’Italia del merito che si è distinta per impegno e valore.

Il prestigioso award è stato ideato dalla giornalista professionista, Katia La Rosa, Presidente di ITDIFESA, che da anni collabora con la istituzioni parlamentari, nella logica di promozione di tutti i settori economici e sociali.

La cerimonia  si è svolta alla presenza del Premio Nobel per la Pace, Prof. Riccardo Valentini  e di altri illustri personaggi delle istituzioni civili e  militari tra i quali: il Generale Corpo d’armata Antonio Vittiglio, Direttore Generale del Personale Militare del Ministero della Difesa; il Colonnello Domenico Pisapia,  Comandante il Primo Reggimento granatieri di Sardegna, il maggiore dei Carabinieri  Antonio Guerriero, il Generale di Brigata Ugo Angeloni, Comandante della polizia locale di Roma Capitale, la dott.ssa Giancarla Minervini, Marco Camisani Calzolari, esperto di Cyber e inviato di striscia la notizia.

Nell’ambito della cerimonia, condotta dalla giornalista Rai Carmen Di Stasio, la fondatrice Katia La Rosa, ha illustrato il volume “Salvator Mundi: strategie ed opportunità per un’Europa unita”, in prossima uscita e che  sarà presentato alla Camera dei deputati il 25 maggio. Il progetto è stato  già lanciato a bordo della Nave scuola Amerigo Vespucci.  “In questo particolare momento storico – ha dichiarato Katia La Rosa ideatrice del volume– diffondere la cultura della pace applicata in ogni ambito culturale, sociale, economico ed istituzionale, è un approccio sostenibile allo sviluppo dell’intero pianeta. Abbiamo scelto illustri punti di vista per raccontare questo particolare momento storico analizzando le sfide che ci attendono. Proiettare nel futuro le conseguenze delle proprie scelte è uno strumento indispensabile per affrontare il presente”.

BENEDETTO ROBERTO INGOGLIA: premio internazionale Italia del Merito

Il Presidente di Energy Holding e fondatore di Energy Italy SpA tra le eccellenze premiate alla prestigiosa cerimonia in Campidoglio

Roma. 17 03 2023 La XII edizione di “Italia del Merito” si è svolta nella prestigiosa sala del Campidoglio di Roma, in collaborazione con le principali istituzioni italiane, al fine di selezionare le eccellenze che si sono è distinte per impegno e valore.

Tra le personalità premiate spicca Benedetto Roberto Ingoglia, Presidente di Energy Holding e fondatore di Energy Italy SpA, premiato “per la sua straordinaria capacità imprenditoriale nell’aver innovato sistemi e processi volti a tutelare la sostenibilità ambientale e per futuri progetti di riqualificazione ambientale post conflitto”.

Prof. Riccardo Valentini, Premio Nobel per la Pace, Katia La Rosa Presidente di ITDIFESA e Benedetto Roberto Ingoglia Presidente Energy Holding e Fondatore Energy Italy SpA

Un altro importante traguardo da aggiungere ai numerosi successi di Benedetto Roberto Ingoglia che, ancora una volta, si distingue per il suo impegno e i risultati ottenuti.

Il Premio Internazionale Italia del Merito è infatti uno dei riconoscimenti più prestigiosi in Italia, ideato dalla giornalista professionista, Katia La Rosa, Presidente di ITDIFESA, giunto alla dodicesima edizione con le collaborazione delle Istituzioni Italiane e della Presidenza del Campidoglio, ha l’obiettivo di creare una rete di valore che dia visibilità a chi si è distinto nel proprio ambito d’intervento.

Katia La Rosa Presidente di ITDIFESA

La selezione del comitato direttivo composto da esperti di settore e personalità di rilievo è molto rigorosa. Sono infatti valutati non solo gli obiettivi raggiunti, ma anche l’originalità e l’innovazione delle idee, la rilevanza sociale e culturale del lavoro, la continuità e l’impegno nella carriera, e la capacità di influenzare positivamente la società e l’ambiente in cui si vive.

Nel caso di Benedetto Roberto Ingoglia, infatti, non è stata solo la sua capacità imprenditoriale ad essere riconosciuta, ma anche e soprattutto l’ambito in cui essa è stata applicata negli ultimi anni: la sostenibilità ambientale, una delle sfide più importanti che la società contemporanea deve affrontare.

“E’ stato un onore- ha dichiarato il Presidente Ingoglia – ricevere il prestigioso award alla presenza del Premio Nobel perla Pace, prof. Riccardo Valentini oggi membro dell’Intergovernamental Panel on Climate Change. Questo sarà uno stimolo a perseguire sempre più grandi obiettivi per garantire ai nostri figli futuro sostenibile.”

“Grazie all’attività svolta con Energy Italy SpA, – ha continuato il presidente- ci impegniamo ogni giorno a diffondere una cultura sostenibile, che consenta non solo di diventare indipendenti dal punto di vista energetico grazie alle rinnovabili, ma anche e soprattutto di prendere coscienza dell’opportunità che le fonti inesauribili possono dare nella lotta al cambiamento climatico, per le attuali e future generazioni, verso una vera e propria transizione energetica”.

Per Benedetto Roberto Ingoglia, ricevere il Premio Italia del Merito rappresenta un ulteriore importante riconoscimento, che sarà ancora più di stimolo e motivazione per continuare a lavorare con impegno e passione, consapevole che il proprio operato è sempre più apprezzato e riconosciuto da esperti e personalità di rilievo a livello nazionale e internazionale. Tra gli ospiti alla prestigiosa manifestazione autorità civili e militari:  il Generale Corpo d’armata Antonio Vittiglio, Direttore Generale del Personale Militare del Ministero della Difesa; il Colonnello Domenico Pisapia,  Comandante il Primo Reggimento granatieri di Sardegna, il maggiore dei Carabinieri  Antonio Guerriero, il Generale di Brigata Ugo Angeloni, Comandante della polizia locale di Roma Capitale, la dott.ssa Svetlana Celli, presidente dell’assemblea Capitolina, il Vescovo di Eraclea Enrico dal Covolo.

DONARE IL SANGUE: UN GESTO DI ALTRUISMO CHE UNISCE LE PERSONE

Donare il sangue è un atto di solidarietà altruista e sicuro, che può salvare vite umane.

L’AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue – https://www.avis.it/) è un’organizzazione non-profit che si dedica alla raccolta di sangue e alla promozione della cultura della donazione. Presente in tutta Italia, conta su migliaia di volontari che si impegnano ogni giorno per fare una grande differenza nella vita di chi ha bisogno di sangue.

Il sangue donato viene utilizzato per curare malattie, durante interventi chirurgici, in caso di incidenti e molte altre situazioni di emergenza e con una sola trasfusione è possibile salvare fino a tre vite umane.

La donazione di sangue è anonima e gratuita e non comporta alcun rischio per la salute del donatore, poiché il materiale utilizzato è ovviamente sterile e monouso.

Anzi, grazie ai periodici controlli medici, il donatore tiene sotto controllo la propria salute e individua prontamente eventuali problemi di cui potrebbe non essere consapevole.

Inoltre, la donazione del sangue può migliorare la circolazione sanguigna nel corpo, riducendo il rischio di malattie cardiovascolari e migliorando l’apporto di ossigeno ai tessuti.

La donazione di sangue è aperta a tutti coloro che rispondono ai requisiti richiesti, ovvero:

  • ETÀ.  Per candidarsi come donatore è necessario avere un’età compresa tra i 18 e i 60 anni. Tuttavia, è possibile fare la richiesta anche dopo i 60 anni , previa autorizzazione del medico responsabile della selezione. Sarà possibile continuare a donare il sangue fino al 70° anno, sempre a seguito di valutazione dello stato di salute.
  • PESO, che non può essere inferiore ai 50kg
  • STATO DI SALUTE BUONO
  • STILE DI VITA sano, privo di comportamenti che possano compromettere la salute di chi riceve il sangue donato.

A tal proposito, viene sempre effettuato un controllo medico per verificare l’idoneità alla donazione e la sicurezza del donatore.

Scarica l’elenco completo dei requisiti fisici del donatore: https://www.avis.it/application/files/8816/0102/1280/Allegato-IV-Requisiti-fisici.pdf

Come diventare donatore AVIS?

Diventare donatore AVIS è molto semplice. Infatti, è sufficiente prendere contatto con la sede associativa più vicina (https://www.avis.it/mosaic/it/sedi-territoriali) e chiedere informazioni sulla visita di idoneità. Successivamente si fisserà un appuntamento per sottoporsi agli accertamenti necessari tramite questionario e colloquio medico, nonché a una visita medica e un prelievo del sangue per ulteriori accertamenti.

Se da tali accertamenti non si riscontrano anomalie, è possibile fissare la prima donazione, o se possibile, donare direttamente.

Donare il sangue è un gesto di grande generosità che può fare la differenza nella vita di molte persone e, tra tutti i benefici, quello più importante per il donatore è senz’altro il senso di gratificazione di aver aiutato qualcuno in difficoltà.

ATTIVITÀ FISICA IN INVERNO

Sport sulla neve: la giusta soluzione contro la pigrizia

Con l’arrivo dei mesi invernali, molte persone tendono a ridurre le loro attività fisiche, o addirittura a fermarsi completamente.

Il freddo potrebbe infatti non sembrare un grande alleato, ma è importante non farsi dominare dalla pigrizia e mantenersi attivi in maniera costante, sia all’aperto che al chiuso.

Inoltre, l’inverno può rivelarsi un periodo di grande divertimento e avventura, grazie alle numerose attività che si possono praticare in questa stagione.

Non per niente gli sport invernali sono sempre più popolari, supportati soprattutto dalla bellezza dei paesaggi innevati che ben si prestano a scatti suggestivi, nonché dall’impagabile sensazione di respirare aria fresca e pulita.

Ma quali sono le principali attività che si possono svolgere all’aria aperta in inverno?

Vediamole insieme!

SCI E SNOWBOARD

Per gli amanti delle piste e delle sfide, non possiamo non citare lo sci e lo snowboard, sport invernali molto diffusi, che offrono un’ottima opportunità per allenare i muscoli delle gambe, della schiena e dell’addome. Inoltre, grazie alle diverse difficoltà delle varie piste, è un’attività fisica che ben si adatta sia a persone esperte e allenate, sia a chi è alle prime armi.

PATTINAGGIO SUL GHIACCIO

Per i più romantici, le piste di pattinaggio sul ghiaccio sono il connubio perfetto tra un’attività fisica divertente e la location ideale per un appuntamento romantico. Anche in questo caso sono numerosi i benefici: oltre a un miglioramento della forza muscolare, dell’equilibrio e della coordinazione, pattinare sul ghiaccio in compagnia favorisce la socializzazione.

ESCURSIONISMO SULLA NEVE

Non da tutti, ma di certo ideale per i più avventurieri. L’escursionismo sulla neve richiede una buona preparazione fisica, ma offre allo stesso tempo l’opportunità di immergersi nella natura incontaminata, godere di paesaggi mozzafiato e mettere alla prova le proprie capacità fisiche e mentali.

SCIALPINISMO

Un’altra disciplina impegnativa, che prevede l’utilizzo degli sci per salire e scendere le montagne innevate. Anche in questo caso si tratta di un’attività adatta solo ai più allenati, ma che allo stesso tempo consente di esplorare luoghi incontaminati.

SLEDDOG

Uno sport invernale non molto diffuso in Italia, ma tipico dei paesi freddi, che prevede l’utilizzo di cani da slitta per esplorare i paesaggi innevati. È un’attività emozionante e adatta anche alle famiglie con bambini.

Queste sono solo alcune delle attività fisiche da svolgere all’aperto durante la stagione invernale, ognuna con diverse sfide e difficoltà, ma di certo tutte accomunate da diversi benefici, come il miglioramento della forza muscolare e della salute cardiovascolare, l’ottimizzazione dell’equilibrio, della coordinazione e della flessibilità.

Da non dimenticare poi i benefici per la salute mentale: la bellezza della natura e del contesto innevato riduce stress e ansia, favorendo lo sviluppo della concentrazione e stimolando la creatività e l’improvvisazione.

Possiamo affermare quindi che gli sport invernali sono un’ottima opportunità per staccare dalla routine quotidiana e rilassarsi immersi nella natura, mantenendosi in forma e in buona salute!

Superbonus 110%: i rischi per il General Contractor e per il cliente. L’esempio di Energy Italy SpA

Superbonus 110%, uno degli argomenti più discussi degli ultimi tempi, inizialmente visto come una grande opportunità per molte famiglie italiane, tramutata poi in preoccupazione per i rischi a esso correlati. Rischi che non intaccano solo il cliente finale, ma anche le imprese che effettuano i lavori e i General Contractor.

Ed è proprio a quest’ultima figura che ci siamo rivolti, per far chiarezza su questo tema ancora pieno di interrogativi.

Stiamo parlando di Energy Italy SpA, azienda Leader nel settore delle energie rinnovabili, fondata dall’imprenditore Benedetto Roberto Ingoglia, oggi anche strutturata come General Contractor che ha portato a compimento centinaia di interventi Superbonus 110%, riuscendo a barcamenarsi negli innumerevoli cambiamenti della norma.

Tutto ciò è stato possibile grazie alla creazione di una rete di imprese, alla quale convergono oltre 235 imprese edili dislocate su tutto il territorio; e grazie alla fondazione di  una società di Ingegneria facente parte del Gruppo Energy, la Energy Ing, alla quale convergono oltre 340 tecnici qualificati, dedicati alla progettazione degli interventi, che ad oggi ammontano a oltre 500 abitazioni unifamiliari e  350 piccoli condomini.

Una realtà ben strutturata, certo, ma che ha dovuto anch’essa confrontarsi con le grosse difficoltà derivanti, oltre che dal contesto econonomico e sociale europeo poco favorevole, anche e soprattutto dai continui cambiamenti normativi (uno ogni 52 giorni) proprio sul tema Superbonus 110%, le cui conseguenze hanno inevitabilmente ridotto i tempi di applicazione della normativa stessa.

Basti pensare che il Decreto Rilancio, entrato in vigore il primo di luglio 2020, doveva consentire alle imprese e ai proprietari delle abitazioni di effettuare i lavori in un arco di tempo di circa due anni e mezzo; ma a causa dei ritardi relativi alla pubblicazione dei decreti attuativi e dei chiarimenti dell’ADE,  è partito nella sua piena operatività solamente nel febbraio 2021.

Ma non finisce qui: da febbraio ad oggi molti altri sono stati i cambiamenti della norma, che hanno obbligato la revisione di interi progetti, con un conseguente notevole ritardo nell’esecuzione dei lavori e della certificazione degli stessi.

Per ultimo, quando tutto sembrava finalmente funzionare, a ottobre il Governo ha emanato il cosiddetto Decreto Antifrode, sicuramente necessario per tutti gli altri bonus non regolamentati, ma che di riflesso ha bloccato anche il Superbonus 110%, che di frodi ne ha subite veramente poche, in proporzione agli altri, fonte ADE.

Ciò ha causato l’attuale blocco totale dell’acquisizione dei crediti fiscali da parte delle banche e di altri istituti finanziari, fermando nuovamente le attività, creando un potenziale ma serio problema ai proprietari delle abitazioni, in quanto, qualora non si riuscisse a completare i lavori entro il 31 dicembre p.v., eventuali crediti relativi ai primi sal, dovranno essere restituiti.

Tornando quindi all’esempio di Energy Italy SpA, che nonostante le difficoltà è riuscita e continua tutt’oggi a portare avanti i lavori, offrendo diverse soluzioni ai propri clienti, al fine di chiudere i cantieri aperti entro i tempi previsti, vogliamo sottolineare l’importanza di affidarsi ad aziende strutturate ed esperte nel mercato, in grado di gestire gli imprevisti derivanti dal contesto normative, senza dover improvvisare, rischiando di ritrovarsi in una situazione dalla quale potrebbe essere molto difficile uscire senza gravi conseguenze sui clienti finali.