ENERGY ITALY SPA: DOPO 10 ANNI BENEDETTO ROBERTO INGOGLIA PASSA IL TESTIMONE A SERGIO GRIFONI

Da sinistra a destra: Sergio Grifoni, Benedetto Roberto Ingoglia e Francesco Briguglio.

Benedetto Roberto Ingoglia, imprenditore di Partanna in Provincia di Trapani, dopo 10 anni di guida dell’azienda Energy Italy Spa passa il testimone a Sergio Grifoni. Il nuovo Presidente è uno spoletino doc che dal cuore verde dell’Umbria è riuscito ad estendere la propria azione operativa in tutto il territorio italiano, operando nell’emergente settore delle energie rinnovabili. Un precedente impegno dirigenziale nel mondo della cooperazione e nel comparto assicurativo, accompagnato da quello politico e, soprattutto, da quello sociale e del volontariato, hanno certamente contribuito alla sua formazione umana e professionale, portandolo ad ottenere risultati imprenditoriali di tutto rispetto. Oggi, infatti, lo ritroviamo presidente di Energy Italy Spa, una solida società per azioni che abbraccia l’intero panorama delle rinnovabili a livello nazionale potendo contare su unità operative strutturali in tutto il paese. L’ultima di queste è proprio nella sua Spoleto, zona strategica per tutte le regioni dell’Italia centrale.

Quali motivazioni l’hanno spinta a lasciare un posto dirigenziale nella Confcooperative, sicuro e ben remunerato, per approdare ad un impegno, quale quello assicurativo, tutto da costruire?

Il desiderio ed il fascino di rimettermi in discussione. Ma ero cosciente che ciò sarebbe avvenuto solo se avessi avuto il coraggio di superare le comode abitudini e trasformare la sicurezza economica, data dallo stipendio mensile, in una difficile sfida, che poggiava la prima gamba sulle incognite del futuro e la seconda sulle certezze della mia determinazione. Sia ben chiaro, non rinnego nulla della mia esperienza nell’ambito della Confcooperative perché, soprattutto da direttore provinciale, mi ha dato la possibilità di maturare professionalmente ed inserirmi in quegli ambienti sociali, politici ed economici, che alla fine contano. Sentivo però che tutto intorno mi stava stretto. Con la forza dell’ambizione controllata e del rischio calcolato, mi licenziai, decidendo così di bruciare la barca che mi stava facendo approdare sulla terra di un domani, tutta da scoprire e da conquistare. E vi assicuro che fu una scelta coraggiosa sì, ma non superficiale ed irresponsabile, perché sapevo già cosa volevo e, soprattutto, dove volevo arrivare. Non mi sedusse tanto la mansione di partenza, cioè quella del ramo assicurativo legato al risparmio, quanto quella di possibile traguardo, ovvero la possibilità di gestire risorse umane. Ho vissuto delusioni e soddisfazioni, sconfitte e successi, stasi e progressi, ma ogni mio passo aveva lo sguardo rivolto sempre all’obiettivo finale. Ho accettato per anni il consiglio di formarmi adeguatamente, per poter poi formare e far crescere le persone intorno a me, forte dell’insegnamento di un illuminato preside che ebbi al Liceo, che amava ripetere il concetto per cui non si potrà mai saper comandare se non si sa ubbidire.

Come è avvenuto poi il suo ingresso nel mondo delle rinnovabili e quali ragioni l’hanno spinta a cambiare nuovamente rotta?
Le ragioni del successivo cambiamento sono quelle anzidette, sempre legate al mio desiderio di scoprire cose nuove e misurarmi. Nel caso specifico devo aggiungere che la spinta decisiva affinché decidessi favorevolmente è merito della persona che mi propose l’opportunità professionale: Roberto Ingoglia. Conoscevo già Roberto, perché era uno dei soci fondatori della società ove stavo operando, un amministratore ed un imprenditore unanimemente apprezzato per le sue capacità gestionali, la sua correttezza e la sua affidabilità, dimostrata sempre negli anni. A consolidare la certezza c’era poi il comparto ove avremmo operato: quello delle rinnovabili, un mondo innovativo tutto da espugnare. Iniziai quindi entusiasta questa nuova avventura, insieme a lui e a Francesco Briguglio, un collega messinese che, come me, stava sempre con un piede all’arrivo e l’altro sui blocchi di partenza. Mi ritrovai così in mezzo a due siciliani puro sangue, che della loro magnifica terra si portavano dietro i valori più sani e la grinta giusta per fare la differenza. Parlare di rinnovabili dodici anni fa era veramente dura, perché il sole ed il vento erano ancora visti come elementi atmosferici, più che opportunità di risparmio energetico. Pian piano poi i dubbi della gente sono diventati certezze e le mere conoscenze si sono trasformate in consapevolezza.

L’escalation aziendale è stata però velocissima. Quali sono stati i punti di forza che vi hanno portato a crescere in maniera esponenziale?
Certamente la capacità di non cavalcare mai l’onda del momento, ma cercare di provocarne sempre una nuova. Mi spiego. Quando abbiamo iniziato, se parlavi di business nel fotovoltaico ti venivano subito in mente i grossi impianti installati in mezzo ai cam- pi, portatori di cospicue sovvenzioni statali. Sarebbe stato gioco forza incominciare da lì. Ci siamo invece subito indirizzati sui piccoli impianti fotovoltaici, quelli cioè al servizio delle famiglie, certi che quello sarebbe stato il futuro, nonché sul mini eolico. Ed abbiamo insistito anche quando tali sovvenzioni sono sparite, educando i nostri consulenti e di riflesso i clienti sul principio che il vero incentivo sarebbe stato il risparmio nei consumi. Non abbiamo mai fatto un passo più lungo della gamba, ma abbiamo solo generato più gambe. I primi anni sono stati quelli del “guardarsi intorno”, per cogliere ogni utile opportunità strategica ed analizzare ogni piccola sfumatura legata alle variabilità economiche del settore. Ricordo i tanti giorni impegnati ad elaborare proposte concrete e competitive; i tanti viaggi lungo tutto lo Stivale ed anche all’estero, soprattutto da parte di Roberto Ingoglia, per verificare possibili nuove fette di mercato o reperire la materia prima a condizioni vantaggiose. Ricordo le tante rivisitazioni delle strategie commerciali, necessarie per adeguarci ai mutamenti in atto ed utili per guidare e stimolare al meglio la rete vendita che, giorno dopo giorno, cresceva in maniera esponenziale. Abbiamo sempre cercato di abbinare alla necessaria attività imprenditoriale una ricavata valenza sociale legata alla salvaguardia dell’ambiente, arrivando addirittura ad organizzare dei concorsi scolastici per gli studenti di un Istituto siciliano. In quell’occasione ebbi anche la possibilità di visitare Partanna il paese natio di Roberto Ingoglia.

Solo le giuste strategie commerciali e l’oculatezza imprenditoriale sono stati i vostri punti di forza?
Non solo questo. Ci sono ancora due caratteristiche che si sono rivelate vincenti. La prima è stata la formazione, che da sempre ha rappresentato le fondamenta delle nostre azioni e di quelle dei nostri collaboratori. Quando parlo di preparazione, non mi riferisco solo a quella legata alle tecniche commerciali, che cammina sui binari della logica e della razionalità. Noi abbiamo puntato moltissimo sulla formazione attitudinale, utile per la crescita professionale e personale. Ogni nostro consulente sa che, per poter diventare un manager Energy e fare carriera, non è importante saper vendere il prodotto, ma è fondamentale saper vendere se stessi e saper poi guidare gli altri su tali principi. La seconda caratteristica è sul coinvolgimento emotivo e fattivo dei nostri collaboratori. Ogni scelta operata dal board aziendale non è stata mai imposta, ma sempre condivisa a priori con co- loro che avrebbero dovuto poi attuarla, ovviamente nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità ad ognuno spettanti. Ogni azione messa in atto in Energy Italy si basa sul rispetto di filosofie comportamentali oggettive e meritocratiche, utili ad indicarti sempre la strada giusta per arrivare al traguardo. Ogni nostro consulente sa che potrà ambire a qualsiasi livello di responsabilità nell’ambito aziendale. Non a caso molti collaboratori sono soci nella SpA e qualcuno è diventato addirittura presidente o amministratore di società della holding.

E poi è arrivata la presidenza.

Si, un bel traguardo, che nel Consiglio condivido con due giovani donne: Margherita e Laura che, insieme ad altri emergenti amministratori, rappresentano il futuro dell’Azienda. Anche per questo devo ringraziare gli amici del board, soprattutto per avermi riservato un prestigioso epilogo professionale. L’evoluzione delle nostre molteplici attività, unitamente all’arrivo delle agevolazioni legate al Superbonus 110%, hanno consentito di dar vita a più società. Queste, insieme a quelle già esistenti, hanno generato la Holding Energy Italy, alla cui guida è stato chiamato proprio Roberto Ingoglia, fattore questo che, oltre a garantire continuità strategica, personalmente mi rassicura e conforta. Tanto abbiamo fatto, ma molto di più sarà quello che dovremo fare. Iniziando proprio dalle soluzioni che stiamo offrendo per trovare riparo ai costi esorbitanti della luce e del gas, che stanno met- tendo in ginocchio famiglie ed aziende. E lo faremo con spirito imprenditoriale sì, ma sentendolo come compito sociale. Perché, lo voglio rimarcare con forza, Energy Italy pensa con la testa ma agisce con il cuore.

CORPO E MENTE MANO NELLA MANO…

Spesso una sana alimentazione e una frequente attività fisica non bastano per rendere la nostra vita del tutto appagante e soddisfacente. 

Durante le nostre giornate, siamo così presi dalla frenetica routine che non troviamo mai il tempo per fermarci e ricaricare le batterie. 

Trovare il tempo di fare qualcosa di piacevole, produttivo e utile per la nostra persona e che addirittura accresca le nostre capacità e le nostre competenze sembra fin troppo difficile! 

Ebbene, per risolvere questo problema basta pensare che la nostra mente, come il nostro corpo, ha bisogno di allenamento e deve essere sempre aggiornata. Non si smette mai di imparare! 

E allora, cosa dobbiamo fare per raggiungere il livello massimo del nostro benessere psicofisico? 

Semplice! Investire nella formazione! 

Con il termine “formazione” si intendono corsi attitudinali e comportamentali tenuti da professionisti, con esperienza diretta sul campo, in grado di trasmettere valori, metodi e strategie che migliorano le nostre competenze in determinati ambiti. 

Esistono corsi e percorsi di tutti tipi, che rispondono alle più svariate esigenze: dalle giornate dedicate alla PNL ai master specifici sulle tecniche di vendita. 

Essere credibili e affidabili, trasmettere empatia o anche solo sapere che tipo di linguaggio utilizzare a seconda delle circostanze, sono competenze che si acquisiscono nel tempo, con lo studio e l’esperienza. 

Energy Academy srl è la realizzazione di tutto ciò, sottoforma di scuola di formazione, aperta sia ad aziende che a privati. 

Il suo metodo formativo definito con l’acronimo A.P.I. (Azione Pratica Immediata) consiste nell’aiutare le persone nella loro crescita personale, fornendo metodi pratici da utilizzare quotidianamente nella vita privata e nel lavoro. 

La competenza e l’alta qualità della formazione erogata costituiscono un fattore determinante per la filosofia di Energy Academy, che unisce l’esperienza ventennale di esperti formatori ad un Team di Trainer esterni altamente qualificati, scelti tra le più importanti scuole di Formazione. 

I corsi proposti riguardano argomenti specifici, quali: 

COACHING INDIVIDUALE, un processo di training e affiancamento personalizzato a tappe, basato su una metodologia di formazione individuale; 

EMPOWERMENT, corsi interattivi e coinvolgenti con molte esercitazioni che permettono di lavorare sulla propria persona; 

FORMAZIONE RETE VENDITA, per creare, gestire e mantenere una rete vendite; 

PNL, per imparare a riconoscere e comprendere gli stati emotivi del tuo interlocutore; 

PROBLEM SOLVING, per la risoluzione dei problemi in svariati ambiti; 

PUBLIC SPEAKING, per migliorare le proprie capacità oratorie ed imparare ad entrare in sintonia con il proprio pubblico; 

TRAIN THE TRAINER, per imparare a gestire l’aula, migliorare la propria capacità comunicativa e gestire le situazioni impreviste, i partecipanti più difficili e i metodi innovativi più adatti ai diversi contesti. 

Come potete notare, ce n’è davvero per tutti. 

Cosa aspettate ad individuare il corso che più si addice alla vostra persona? Qual è il percorso che vi potrebbe consentire di fare il salto di qualità nella vostra carriera? O molto più semplicemente, quale sarebbe l’argomento la cui conoscenza appagherebbe le vostre esigenze personali? 

A voi la scelta! 

GLI ANIMALI CI CHIEDONO RISPETTO!!!

L’estinzione di una specie è un fenomeno biologico naturale e molto lento, per lo meno in un ecosistema equilibrato, e che viene compensato dalla comparsa di nuove specie. Purtroppo a partire dalla Rivoluzione Industriale, la scomparsa di molte specie non è stata dovuta a fattori naturali ma per altre cause ricollegabili all’uomo: cambiamenti climatici, distruzione degli habitat, inquinamento, deforestazione, caccia indiscriminata ed introduzione di specie invasive.

L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ogni anno compila la lista rossa delle specie in via di estinzione cioè l’elenco degli animali e delle piante che rischiano di scomparire per sempre dal nostro Pianeta; delle 112.432 specie studiate circa 30.000 sono quelle considerate a rischio più o meno elevato di estinzione (23% dei mammiferi, 14% degli uccelli, 25% dei rettili ed il 41% deli anfibi).

In base all’ ultima ricerca dell’ IUCN risalente a dicembre 2019 ben 73 sono le specie che si sono estinte in un periodo relativamente breve e recente, animali che non potremo più ammirare liberi nel loro habitat come la tartaruga nera dal guscio molle, il geco di Christmas Island, l’orice dalle corna a sciabola.

Accanto a queste specie per cui purtroppo non c’è più nulla da fare, ci sono quelle che ancora popolano la Terra ma che sono tenute sotto vigile osservazione perché fortemente minacciate dall’attività umana e quindi a forte rischio di estinzione e che quindi necessitano di un intervento repentino per essere salvate.

Qui di seguito la top list delle specie in via di estinzione, classificate come Critically Endangerend, che contano quindi meno di mille esemplari, e che scompariranno per sempre a meno che non si agisca per salvarli .

RINOCERONTE DI GIAVA

Noto anche come rinoceronte della Sonda, è un membro molto raro della figlia dei rinocerotidi ed una delle cinque specie di rinoceronte. Un tempo era il più diffuso tra i rinoceronti asiatici popolando un’ area che dalle isole di Giava e Sumatra, attraverso il sud- est asiatico, arrivava all’India ed alla Cina; ora è diventato forse il mammifero più raro del mondo contando 58-61 esemplari nel parco nazionale di Ujung Kulon nell’estremità occidentale di Giava, in Indonesia. La sua condanna a morte è stata conseguenza del bracconaggio perché il suo corno, particolarmente richiesto dalla medicina tradizionale cinese, può valere fino a 30.000 dollari al chilo al mercato nero.

GORILLA DI MONTAGNA

Sottospecie del gorilla orientale, di cui ad oggi sopravvivono 680 esemplari, suddivisi in due subpopolazioni isolate: una popola la regione dei Monti Virunga (area che si estende tra Uganda, Ruanda e Repubblica Democratica del Congo), l’altra nell’ Uganda sud-occidentale all’interno del Parco nazionale di Bwindi. la sua sopravvivenza è resa precaria dal bracconaggio e dalla preoccupante deforestazione che riduce le risorse naturali indispensabili per la sua sopravvivenza nel suo habitat naturale.

LEOPARDO DELL’ AMUR

Sottospecie di leopardo originario delle zone montane della Taiga e altre foreste temperate della Corea, Cina nord-orientale e della Russia orientale, è oggi considerato il felino più raro al mondo, contando 103 esemplari di cui solo 6 femmine. Nonostante viva nella stessa area della tigre siberiana, ha ricevuto una minore attenzione dai media ed ambientalisti; l’agricoltura intensiva, la frammentazione degli habitat ed il bracconaggio a scopo commerciale hanno ridotto al minimo il numero degli esemplari di questa specie.

TARTARUGA GIGANTE DI ESPANOLA

Specie della famiglia Testudinidae, originaria della’ omonima isola dell’arcipelago delle Galapagos (Ecuador), che è stata salvata per ora solo grazie ad un efficace programma di riproduzione in cattività e soprattutto grazie al contributo della testuggine Diego che ha generato circa 800 esemplari; prelevato all’inizio del 1900 dall’isola di Espanola da una spedizione scientifica e portato in un apposito centro sull’ isola di Santa Cruz per avviare un programma di riproduzione, ha fatto ritorno dopo 100 anni a “casa”.

ELEFANTE DI SUMATRA

L’ elefante di Sumatra è una sottospecie di elefante asiatico che vive appunto, nell’isola indonesiana di Sumatra. Negli ultimi 25 anni questa specie ha perso l’ 80%del suo habitat originario a causa dell’ intensa deforestazione operata per fare spazio alle piantagioni di olio di palma ed all’ agricoltura intensiva e questo ha provocato la drastica diminuzione della sua popolazione, oltre per la caccia di cui sono vittime per le loro zanne d’ avorio.

AMAZZONE IMPERIALE

Uccello della famiglia degli Psittacidi è caratterizzata dalla colorazione blu- viola di testa e petto. Bandiera simbolo della piccola isola Dominica, nel mar dei Caraibi, questo coloratissimo pappagallo conta soltanto un centinaio di esemplari a causa della rovina del suo habitat per i rovinosi cambiamenti climatici in atto da imputare al riscaldamento globale che ha provocato un intensificarsi di uragani e tifoni.

CEBO DORATO o CAPPUCCINA BIONDA

Sono solo 180 i cebi dorati censiti; la sua casa è la foresta Atlantica del Nord Est del Brasile, devastata dalla deforestazione, dallo sfruttamento minerario e dalla colonizzazione urbana.

ORANGO DI TAPANULI

Tra tutte le grandi scimmie, l’orango di Tapanuli ha la popolazione più bassa contando di soli 800 individui in natura causa la deforestazione, la caccia, il traffico di selvaggina ed un colossale progetto idroelettrico realizzato proprio all’ interno della foresta tropicale dell’ isola di Sumatra, nella cui parte settentrionale vive.

PANGOLINO DEL BORNEO

Mammifero dell’ ordine dei Pholidota che vive nelle foreste dell ‘Indocina e dell’ Indonesia, dalla Birmania e dal Vietnam al Borneo, Giava e Sumatra. Cacciati in modo indiscriminato per pelle e carne, è una specie attualmente tutelata da programmi di conservazione che però non hanno fermato la crudeltà dei bracconieri che continuano a sterminare i pochi esemplari rimasti in natura.

VAQUITA

Detta anche focena del Golfo di California (il termine vacuità è spagnolo e significa “piccolla vacca”) ed endemica della parte settentrionale del Golfo della California, si stima ne siano rimasti solo 12 esemplari. La focena non è stata mai cacciata direttamente ma sterminate dalle reti da pesca posizionate in realtà per catturare un’ altra specie endemica del Golfo, il totoaba e avvelenate dall’inquinamento marino in particolare dai pesticidi riversati nelle acque dalle industrie costiere, il flusso di acqua dolce del fiume Colorado ridotto a causa dell’irrigazione e la depressione conseguente all’ incrocio. Per cercare di impedirne l’ estinzione, il governo messicano ha creato una riserva naturale che ricopre la parte settentrionale del Golfo della California ed il delta del fiume Colorado, vietando le reti da pesca in tutta l’ area protetta.

Atlas, l’uomo che dovrebbe sorreggere il mondo e proteggerlo, non lo si può di certo identificare con quella parte di umanità poco attenta all’ ambiente in cui viviamo ed agli altri esseri viventi con cui coabitiamo. Per mano dell’uomo, in maniera diretta o indiretta, sono tante le specie che stanno soccombendo e se non corriamo ai ripari i nostri bimbi le potranno ammirare solo in qualche documentario o in cattività nei parchi faunistici…

…è il futuro che vogliamo?

LE RICETTE DI ATLAS MAGAZINE – Polpette di quinoa con cavolfiore e radicchio

La quinoa, oltre ad essere un piatto molto salutare e adatto alle diete, è anche un ingrediente molto versatile che può essere utilizzato in svariate ricette. 

Oggi la proporremo nella versione di squisite polpette. 

INGREDIENTI PER 2-3 PERSONE

150g di quinoa; 

200g di cavolfiore; 

200g di radicchio; 

1 spicchio d’aglio; 

1 uovo; 

40g di parmigiano gratuggiato; 

olio EVO (consigliato BIO) q.b.; 

120 g di pangrattato; 

Sale q.b.; 

Pepe q.b. 

PROCEDIMENTO

1. Come prima cosa pulite bene il cavolfiore, dividendolo in cimette e cuocetelo in acqua salata bollente (fino a quando la forchetta non lo trapasserà facilmente). Lavate poi il radicchio e tagliatelo in piccolissime striscioline. 

2. Nel frattempo potete tritare lo spicchio d’aglio (o tagliarlo in piccoli pezzetti) e preparate un soffritto in padella insieme a 2 cucchiai d’olio. Aggiungete poi il radicchio e cuocetelo a fiamma vivace per circa 5 minuti. Una volta raffreddato potrete aggiungerlo al cavolfiore schiacciato (con un tritapatate o con una semplice forchetta). 

3. Cuocete poi la quinoa in 300 ml d’acqua, fino a quando non la assorbirà del tutto (15-20 min circa).  Fate raffreddare e unite le verdure, l’uovo e il parmigiano. 

4. A questo punto, mentre fate preriscaldare il forno a 200°, formate le polpette con diametro di circa 3-4cm e passatele nel pangrattato. 

5. Non appena il forno sarà arrivato a temperatura, mettete a cuocere le polpette per circa 10/15 min. Tiratele fuori quando sono belle dorate e servitele calde. 

Per renderle ancora più sfiziose, è possibile aggiungere dello speck tagliato a cubetti o striscioline durante la cottura del radicchio!

Dos and Dont’s di Atlas Magazine: coltivare un orto biologico

Spesso coltivare un orto rappresenta uno degli hobby più amati dalle persone.

E cosa c’è di meglio di praticare una passione in maniera sana e sostenibile?

In questa rubrica di Atlas vogliamo pertanto proporre dei consigli su come coltivare un orto bio in maniera corretta, che permetterà non solo di combattere la noia e lo stress, ma anche di avere a portata di mano e gratuitamente ortaggi sani, biologici e non sottoposti a trattamenti chimici.

Dos ✔✔

SCEGLI IL LUOGO ADATTO

Non è così scontato, ma un orto deve essere posizionato in uno spazio facilmente accessibile e ben esposto alla luce. Per iniziare ti consigliamo inoltre di selezionare una superficie non troppo vasta, adeguata alla tua esperienza e al tempo a tua disposizione.

SCEGLI SEMI BIO

Ovviamente! Puoi acquistarli in un qualsiasi vivaio, oppure puoi optare per la coltivazione degli ortaggi da scarti di altri prodotti bio (cipolla, aglio, patate con germogli, ecc.)

SEMINA NEL PERIODO GIUSTO

E’ fondamentale sapere quali sono i mesi più adatti per coltivare gli ortaggi desiderati. Ad esempio gennaio è il mese ideale per piantare le cipolle; aprile è ottimo per zucchine e melanzane;  luglio è il mese di carote e cicoria. Basta cercare su internet il calendario delle semine per avere informazioni più dettagliate a riguardo.

N.B. Con luna calante seminare ortaggi da foglia e da radice; con luna crescente seminare ortaggi da frutto, da seme e da fiore.

PRATICA LA ROTAZIONE DELLE COLTURE     

Affinché il tuo orto biologico sia produttivo e rigoglioso è fondamentale cambiare la posizione delle piante di anno in anno, seminando ogni volta in aree diverse. In questo modo non sarà necessario impiegare pesticidi, in quanto questo tipo di agricoltura sfrutta la capacità di alcune piante di stimolare la crescita di altre.

PER GLI ORTI BIO SUL BALCONE: OTTIMIZZA GLI SPAZI!

Non escludere l’idea di coltivare il tuo orto biologico solo perché credi di non avere molto spazio a disposizione. Puoi avvalerti di vasi pensili per alcuni ortaggi, di cassette per la frutta per altre verdure, o anche di vasi di terracotta e fioriere. Ovviamente sarà necessario piantare ortaggi dalle radici corte, come aglio, peperoncini, prezzemolo, spinaci e piccole zucche. Ti sorprenderà scoprire quanti ortaggi potrai coltivare sfruttando anche solo pochi centimetri di superficie!

Dont’s ✗✗

UTILIZZARE DISERBANTI DI SINTESI

Per evitare la crescita di erbacce puoi ricorrere alla pacciamatura, ricoprendo il terreno non coltivato con materiali  di origine organica, come la corteccia di pino sminuzzata o la ghiaia. In questo modo proteggerai il suolo anche dall’erosione.

UTILIZZARE PESTICIDI DI SINTESI

Altrimenti non sarebbe più un orto biologico! Puoi proteggere le tue piante creando una barriera attorno ad esse con fili di rame, oppure spruzzandoci sopra un composto di aglio tritato/pestato e acqua (messi a macerare per qualche ora) ogni 3 giorni.

COLTIVARE TROPPI ORTAGGI

Soprattutto se non hai mai avuto esperienza prima, è fondamentale cimentarsi nella coltivazione di un numero limitato di ortaggi. Pochi ma buoni!

SEMINARE ORTAGGI TROPPO VICINI TRA LORO

Prima di procedere con la semina è necessario tener conto di quanto cresceranno le piantine: piante troppo ravvicinate si rubano luce a vicenda e sarà più difficile proteggerle dalle erbe infestanti.

INNAFFIARE LE FOGLIE

Ricordati di innaffiare sempre il terreno, e non le foglie. Potrebbero rovinarsi o, addirittura, marcire.

Buona coltivazione!

TRATTENIAMO IL CALORE! La pittura termica e le proprietà della ceramica

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Devi ridipingere le pareti di casa?Ti stai chiedendo come eliminare la muffa e le macchie di condensa dai muri?

Ti stai chiedendo come eliminare la muffa e le macchie di condensa dai muri?

O vuoi solo scoprire come risparmiare fino al 30% dei costi in bolletta?

In qualsiasi caso questo articolo fa per TE!

A chi non interesserebbe rendere la propria casa un ambiente sano e confortevole, portando allo stesso tempo un risparmio energetico dei costi di climatizzazione?

Proprio così, a nessuno!

A tal proposito oggi, noi di Atlas, vogliamo presentarvi qualcosa di innovativo e molto interessante.

Si tratta della PITTURA TERMICA, una speciale pittura idrodiluibile composta da microsfere di ceramica termoisolanti, in grado di trattenere il calore all’interno della casa, senza farlo uscire.

Come i thermos, infatti, la ceramica è in grado di mantenere invariata la temperatura di ciò che si trova al suo interno, raccogliendo e riflettendo il calore nell’ambiente circostante.

Ridipingere le pareti di casa con la pittura termica comporta quindi una riduzione della temperatura massima di riscaldamento e un notevole risparmio dei costi di climatizzazione ambientale. 

 Ma questo non è l’unico vantaggio!

Grazie all’omogenea distribuzione della temperatura, infatti, vengono migliorati il comfort e l’abitabilità delle stanze e si avrà fin da subito la percezione di un ambiente più sano e accogliente e un’immediata sensazione di benessere.

Inoltre, la diminuzione del moto di convezione dell’aria (il calore si diffonde per irraggiamento), comporta un minore movimento di polveri nell’ambiente, contribuendo a migliorare le condizioni di benessere e a ridurre la possibilità di reazioni allergiche, dando sollievo a persone con problemi respiratori. 

Infine, la pittura termica con microsfere di ceramica ha la peculiarità di essere un regolatore dell’umidità degli ambienti trattati, ostacolando il formarsi di spore, muffe, muschi e il proliferare di germi. 

È adatta a qualsiasi tipo di superficie murale interna ed esterna ed esistono anche variabili decorative di diversi colori. Senz’altro un’alternativa ideale alla classica pittura.

pittura termica

FUMO: tutto ciò che c’è da sapere

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Tutti conoscono le conseguenze negative derivanti dal vizio del fumo. 

I nostri familiari ce lo fanno notare continuamente, e anche noi ne siamo molto consapevoli. 

Eppure, non riusciamo a rinunciare al solo rituale di prendere la sigaretta, portarla alla bocca e accenderla. Soprattutto in un momento di stress è la miglior soluzione per tranquillizzarci, per creare una certa stabilità emozionale. Sentiamo subito una sensazione di benessere e siamo impegnati nel fare qualcosa, distraendoci dai nostri pensieri.

Purtroppo, questa momentanea sensazione di benessere non è altro che un avvelenamento continuo del nostro organismo che, a lungo andare, risente di questo stupido vizio.

Affrontiamo allora l’argomento in ogni suo ambito, in modo tale da toglierci ogni dubbio e convincerci finalmente che è arrivato il momento di smettere!

NORMATIVE

In Italia il diritto alla salute è sancito dall’articolo 32 della Costituzione. E siccome non c’è nulla di meno salutare del fumo della sigaretta, la legge ha deciso di imporre ai produttori di sigarette di riportare sui pacchetti diciture come “IL FUMO UCCIDE” o “IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE A TE E ALLE PERSONE CHE TI CIRCONDANO”, al fine di sensibilizzare i fumatori e di ricordargli di evitare quantomeno di fumare vicino ad altre persone. 

In alcuni stati queste diciture sono sostituite addirittura da foto choc come una trachea bucata, polmoni neri, denti corrosi, bimbi in pericolo, eccetera eccetera, in quanto convinti che le immagini (comunicazione non verbale) producano un effetto molto più profondo. 

Tra le altre normative ritroviamo poi il divieto di fumare in molti luoghi pubblici (scuole, ristoranti, treni, cinema, ecc.) e il divieto di vendita di sigarette ai ragazzi minori di 16 anni (in altri Stati l’età minima è di 21 anni) e di pubblicità. In riferimento al primo caso, la Corte Costituzionale ha stabilito che in ogni caso “ove si profili una incompatibilità tra il diritto alla tutela della salute, costituzionalmente protetto, e i liberi comportamenti che non hanno una diretta copertura costituzionale, deve ovviamente darsi prevalenza al primo.” (sentenza della Corte Costituzionale n.399).

Quindi, il diritto di respirare aria pulita viene prima del diritto di “assaporarsi” una sigaretta.

Elenco Leggi principali

Regio decreto del 24 Dicembre 1934, n. 2316 – art.25Vieta la vendita di sigarette e tabacco ai minori di 16 anni.
Articolo 41 della Costituzione ItalianaStabilisce limiti al commercio di prodotti che recano danno alla collettività o all’individuo.
Articolo 32 della Costituizione ItalianaSancisce il diritto alla salute.
Legge n.584 dell’ 11 novembre 1975Vieta di fumare in determinati luoghi.
Decreto legislativo n.626 del 19 settembre 1994Il datore di lavoro ha l’obbligo di tutelare (in senso generale e dagli agenti cancerogeni) la salute dei suoi dipendenti.
Circolare del ministero della sanità (28 Marzo 2001, n.4)Interpretazione ed applicazione delle leggi vigenti in materia di divieto di fumo.
Invito alle Istituzioni ad applicare e far appicare le leggi.
Elenco esemplificativo e dettagliato (al Marzo 2001) dei luoghi dove è espressamente vietato fumare

TECNICHE PER SMETTERE DI FUMARE (PIU’ O MENO EFFICACI)

CEROTTO ALLA NICOTINA

Tutti conosciamo i famosissimi cerotti che, una volta applicati sulla cute, liberano lentamente nicotina nel nostro organismo.

E’ infatti la nicotina contenuta nelle sigarette che crea dipendenza dal fumo e che, una volta smesso di fumare, creano veri e propri sintomi di astinenza come:

– irritabilità e perdita di concentrazione;

– depressione;

– mal di testa,

– aumento di peso;

– vertigini;

– ansia e insonnia.

Di solito si inizia la terapia con dei cerotti ad alta concentrazione di nicotina, da utilizzare nelle prime settimane, per poi passare a dosi più “leggere”.

Lo scopo è quindi quello di placare i sintomi da astinenza, facendoci superare il bisogno fisico di fumare.

Tuttavia, questo rimedio non basta da solo: dal punto di vista psicologico è necessaria una grande forza di volontà e di determinazione personale, perchè altrimenti non si riuscirà ad eliminare del tutto il desiderio di una sigaretta.

VANTAGGI DEL CEROTTO

– E’ discreto: può essere applicato sotto i vestiti e quindi essere nascosto alla vista;

– è efficace e semplice da utilizzare;

– prezzo contenuto;

– essendo disponibile in diversi formati, permette una terapia personalizzata per ciascun fumatore.

SVANTAGGI DEL CEROTTO

– Se non viene calcolata bene la dose necessaria è possibile che si presenti la voglia di fumare anche durante la terapia;

– può creare reazioni allergiche;

– non è sufficiente come “unico” rimedio

SIGARETTA ELETTRONICA

Sempre più spesso ci capita di entrare in un bar e di incontrare persone che, a prima vista, sembra proprio che stiano fumando. Ma guardando con più attenzione ci rendiamo conto che si tratta delle cosiddette “sigarette elettroniche”.

Queste altro non sono che apparecchi elettronici composti da quattro parti principali, che consentono l’aspirazione di una soluzione liquida contenente, tra i vari “ingredienti” anche nicotina (in alcune versioni non presente). 

Viene solitamente utilizzata come alternativa alla sigaretta, non come vero e proprio metodo per smettere.

VANTAGGI DELLA SIGARETTA ELETTRONICA

– Se presente, la nicotina è l’unica sostanza tossica contenuta nella sigaretta;

– non produce fumi o sostanze cancerogene;

– consente un notevole risparmio rispetto all’acquisto di classiche sigarette;

– inquinamento ambientale ridotto.

SVANTAGGI DELLA SIGARETTA ELETTRONICA

– Ha un gusto spesso poco gradevole;

– non elimina definitivamente la dipendenza da nicotina;

– non sono ancora disponibili studi a lungo termine sui suoi effetti.

Formula Chimica del Bupropione

BUPROPIONE

E’ un farmaco che non contiene nicotina, ma aiuta a ridurne i sintomi di astinenza. Si tratta di un antidepressivo che nella maggior parte dei casi aiuta in maniera rilevante a smettere di fumare.

Di solito si inizia ad assumerlo un paio di settimane prima di smettere totalmente di fumare.

VANTAGGI DEL BUPROPIONE

– Non contiene nicotina;

– riduce il bisogno di fumare;

– alte probabilità di riuscire a smettere di fumare.

SVANTAGGI DELLA SIGARETTA ELETTRONICA

– Insonnia;

– nausea;

– ansia e/o depressione;

– perdita di peso (a volte grave)

Molti sono gli strumenti che possono aiutarci a smettere di fumare… Tuttavia, è fondamentale una grande determinazione di base.

E siccome non possiamo consigliarvi quale metodo è migliore dell’altro, possiamo senz’altro aiutarvi ad aumentare la vostra forza di volontà! 

Come? Elencandovi tutti i benefici che trarrete una volta eliminato questo pessimo vizio dalla vostra routine!

– Dopo meno di mezz’ora: la pressione torna alla normalità;

– dopo 72 ore: noti un netto miglioramento della respirazione;

– dopo una settimana: percepisci meglio sapori e odori e la nicotina è stata espulsa del tutto dal tuo organismo;

– dopo 3 mesi:  i tuoi polmoni riacquisiscono la capacità di autopulirsi e la circolazione migliora notevolmente;

– dopo un anno:  hai dimezzato il rischio di malattie cardiache e hai risparmiato più o meno 1.500€. COMPLIMENTI, SEI UN NON FUMATORE!               

Ogni sigaretta in meno è un passo in più verso il tuo benessere!

Dos and Dont’s di Atlas Magazine: lo stress

dont or dos

In una realtà frenetica come quella in cui ci troviamo, dove le parole “fretta” e “fast” sono all’ordine del giorno, non potevamo che preoccuparci di presentarvi 5 situazioni che causano stress nella nostra vita quotidiana, proponendovi altre 5 (+1) soluzioni!

5 Situazioni che causano Stress:

Dire sempre “SI” – Dare sempre la propria disponibilità in qualsiasi circostanza, toglie del tempo a voi stessi e non vi permette di dare le giuste priorità.

Atteggiamento interiore negativo – Essere negativi nella vita non può far altro che stressarvi: ci mette nelle condizioni di credere che non saremo in grado di affrontare una certa situazione, creando in noi quel senso di ansia che tanto odiamo.

Dormire poco – Ormai è detto e ridetto: si deve dormire almeno 7 ore a notte. E vi diremo di più: 7 è meglio di 8! Quindi, impostate la sveglia!

Incomprensioni al lavoro, in famiglia e con gli amici – Le discussioni, soprattutto quelle non costruttive, non ci fanno stare tranquilli e agitano il nostro animo. Senza dubbio una grande causa di stress!

Parlare di STRESS – Eh si: più si parla di un problema e più lo stesso aumenta e viene percepito. Parlare di STRESS stressa!

Le 5 (+1) soluzioni

Dedicare parte del proprio tempo alle proprie passioni – Che sia praticare uno sport, leggere o anche dedicarsi alla salute e al benessere del proprio corpo riduce il livello di stress. Dedicate del tempo a voi stessi.

Mangiare bene e salutare – Seguire una dieta sana ed equilibrata  ci fa stare bene con noi stessi e aiuta il nostro organismo a combattere lo stress quotidiano.

Praticare attività fisica con costanza – Lo sport e l’attività fisica aiutano a scaricare la tensione accumulata e ci fa vivere più rilassati. Non è necessario iscriversi per forza in palestra. Anche un po’ di stretching in casa o una passeggiata all’aria aperta fa bene a mente e corpo.

Atteggiamento interiore positivo – Di contro partita, se un atteggiamento è causa di stress, essere positivi riduce l’ansia e ci aiuta ad affrontare qualsiasi situazione con maggior serenità. SORRIDETE!

Evitare fumo e alcool – Oltre a far male al nostro corpo, fumo e alcool sono grandi cause di stress. Evitate di abusarne!

Dedicare del tempo alle persone e agli amici più cari – Passare del tempo con persone a noi care fa bene alla nostra ed alla loro salute. Non trascuratele!

Sicilia, terra dell’olio: viaggio nella Valle del Belice

“L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito: la Sicilia è la chiave di tutto.” J. W. Goethe

ORIGINI E STORIA

Posta al centro del Mediterraneo, per le sue ricchezze paesaggistiche e produttive, la Sicilia è sempre stata contesa dalle grandi potenze militari e politiche di ogni epoca. Tracce di tali insediamenti sono visibili tutt’oggi e costituiscono un forte richiamo turistico, insieme alle bellezze della natura e alla bontà dei prodotti tipici.

È proprio di una varietà molto prestigiosa di quest’ultima categoria che parleremo oggi in questo articolo: l’olio della Valle del Belice.

L’olivicoltura nella zona ha una tradizione antichissima, partendo dall’antica colonia greca di Selinunte del VII sec. a.C., fino ad arrivare al XVIII sec. d.C., periodo di massimo incremento. Tuttavia, l’utilizzo di questo prodotto come oliva da tavola si può datare agli inizi del ‘900.

TERRITORIO E RACCOLTA

Il territorio della Nocellara del Belice si affaccia sul canale di Sicilia, a pochi chilometri dal continente africano, e gode di un particolare microclima che, in sinergia con i suoli rossi mediterranei, determina le condizioni ottimali per la coltivazione dell’olivo.

I terreni idonei per la coltivazione di questo tipo d’olivo sono prevalentemente sciolti, a tessitura sabbiosa ma anche argillosi e profondi.

Il frutto della Nocellara del Belice è di grossa pezzatura, con polpa consistente, croccante e leggermente amarognola. La sua raccolta viene eseguita manualmente dalla fine di settembre fino a novembre. Le olive raccolte sono poste in cassette di plastica forate a parete rigida e conferite agli stabilimenti dove sono lavorate immediatamente per trasmettere all’olio tutto il profumo e la fragranza delle olive appena raccolte.

EFFETTI SALUTISTICI

Oltre al sapore fruttato intenso, erbaceo, con retrogusto leggermente piccante, l’olio extravergine di oliva della Nocellara del Belice possiede straordinarie virtù nutrizionali che favoriscono il benessere e la salute dell’organismo.

Infatti, secondo le ricerche degli istituti d’igiene alimentare, quest’olio è caratterizzato da acidi grassi monoinsaturi, i così detti grassi “buoni”, in particolare il salutare acido oleico.

Ricco di fibre dietetiche ad alta digeribilità, l’olio extravergine di oliva della Valle del Belice contiene una bassissima quantità di zucchero e contribuisce a regolare il funzionamento dell’apparato digerente e a prevenire l’insorgere del tumore al colon e a contrastare l’invecchiamento cellulare, grazie ai polifenoli: sostanze con elevate proprietà antiossidanti.

Che dire… un olio ricco di sapori vivi, dai colori decisi e dai profumi intensi, che usa i sensi al posto della penna per descrivere la sua meravigliosa terra d’origine.

Il genio della lampada… A LED!

SPESSO IL CAMBIAMENTO CI PUÒ SPAVENTARE, O QUANTO MENO CI RENDE SCETTICI.  IN FONDO, SI SA QUELLO CHE SI LASCIA MA NON QUELLO CHE SI TROVA … 

Eppure, molti di noi hanno scelto di dare una svolta al proprio modo di illuminare le case e gli uffici, sostituendo le ormai obsolete lampadine a incandescenza con le più moderne a led. 

Il LED (Light-Emitting Diode) rappresenta l’evoluzione dell’illuminazione allo stato solido, in cui la luce viene generata attraverso semiconduttori, e non utilizzando un filamento o un gas. 

Questa nuova tecnologia presenta molti vantaggi e una lampada a led è sicuramente meglio di una qualsiasi lampadina tradizionale o a risparmio energetico. 

Inoltre, grazie alla sua versatilità, l’illuminazione led consente numerose soluzioni innovative e creative per illuminare le nostre case. 

Ma prima di elencare quali sono i reali vantaggi di questa nuova generazione dell’illuminazione, bisogna chiarire un concetto fondamentale: spesso si tende a confondere i termini Watt e Lumen, dimenticando che con il Watt si misura la potenza, e non la luce. 

A parità di Watt, infatti, non corrisponde affatto lo stesso risultato in termini di flusso luminoso generato dalle lampadine, poiché la luce viene misurata in Lumen.  Di conseguenza, è possibile che, a parità di Watt, le lampadine emettano differenti valori luminosi. 

Inoltre, bisogna ricordare che le lampadine possono avere differenti durate, motivo per il quale spesso ci si trova a dover decidere tra una marca più costosa e una più economica. A volte una spesa maggiore comporta davvero un’altrettanto maggiore qualità. 

Quindi, adesso non ci aspetta che vedere uno ad uno i principali vantaggi che si trarrebbero innovando il proprio sistema di illuminazione domestico: 

SOSTENIBILITÀ – Le lampadine a led sono totalmente riciclabili e hanno un bassissimo impatto ambientale, abbattendo l’emissione di CO2 fino al 90% rispetto ad una classica lampadina a incandescenza. 

QUALITÀ – Il led non “sfarfalla” all’accensione e raggiunge subito la massima luminosità. Inoltre il rendimento della luce è ottimale, sia che scegliamo un led a luce calda che uno a luce fredda ricaviamo il massimo della qualità.

SALUTE – L’aspetto più importante. Il led non contiene mercurio e non emette raggi UV e IR (noi non li vediamo, ma sappiamo che ci sono, e sono molto nocivi per il nostro organismo). 

DURATA – Queste lampadine possono durare fino a 35.000 ore (circa 15 anni con un consumo medio di 6 ore al giorno). Le installi e te le dimentichi! 

RISPARMIO – Una buona lampadina a led consuma molto meno rispetto a qualsiasi altro tipo di lampadina (anche a fluorescenza).