WOO: IL MARCHIO SALENTINO DELLA MODA SOSTENIBILE

Cosa intendiamo con l’espressione moda sostenibile? La moda che rispetta l’ambiente e la società in tutte le sue fasi! Un movimento, un processo di promozione del cambiamento del settore verso una maggiore integrità ecologica. Un cambiamento che interessa tutta la filiera: concezione, produzione, distribuzione, vendita e smaltimento. Ed anche (e soprattutto, direi) il consumatore. Sempre più consapevoli ed esigenti, attenti a prendersi cura dell’ambiente che abitiamo in ogni modo. Una moda che si propone di utilizzare, consapevolmente, materie prime meno inquinanti, e di ridurre gli sprechi nella produzione, come i costi di acqua ed elettricità e produrre parti durevoli, stimolando il consumo consapevole. Una vera e proprio rivoluzione, oggi sempre più caratterizzante la nostra società. Un movimento che intreccia le sue origini con quelle del movimento ambientalista moderno e che si pone l’obiettivo di educare i clienti a praticare un consumo green, rispettoso dell’ambiente, nonché delle persone che ne fanno parte, ma anche di aumentare il valore della produzione e dei prodotti locali, dei capi di abbigliamento, prolungare il ciclo di vita dei materiali, ridurre la quantità di rifiuti e i danni all’ambiente creati dalla produzione e dal consumo.

Punto di partenza e filosofia d’azione dell’ideatrice del marchio salentino Woo. Giulia Petronella, giovane imprenditrice di Mesagne (BR), che nel 2020, rientrata a casa dopo dieci anni vissuti nel Nord Europa, ha dato vita al marchio sostenibile di cappotti, borse e accessori impermeabili.

Tradizione familiare e rispetto di ambiente e lavoratori sono i punti di forza di Woo. L’idea di Giulia va infatti fatta risalire all’attività di famiglia: l’impresa dei genitori produceva cerate per i pescatori, e rappresenta per l’imprenditrice pugliese un fantastico bagaglio di risorse, conoscenze, mano d’opera che la pone in una situazione di vantaggio.

WOO è la collezione di abbigliamento e accessori con le radici nella pesca e il mood nell’urban lifestyle. Un team tutto al femminile, che mantiene le sue radici nella città natale di Giulia, anche per quel che riguarda la produzione, che avviene a chilometro zero, ma guarda allo stile nordeuropeo fatto di tagli lineari e forme pulite. Produce (solo dopo l’ordine del cliente – così da creare capi ad hoc per ogni singolo cliente!) capi durevoli in PVC, collaborando con fornitori certificati che producono PVC riciclabile al 100%, conforme agli standard Reach e privo di metalli pesanti, dannosi per la salute delle persone. Un PVC che consuma meno acqua ed energia rispetto ad altri materiali, come ad esempio la pelle.

SLOW TOURISM: UN NUOVO MODO DI VIAGGIARE SOSTENIBILE

Tradotto in italiano con l’espressione “Turismo lento”, lo Slow Tourism rappresenta una vera e propria innovazione, una nuova modalità di viaggiare sostenibile e responsabile che invita i travelers alla valorizzazione del territorio.

Si contrappone al più noto “Turismo di massa” e trasforma le nostre vacanze in esperienze uniche, complete e coinvolgenti, in- vitandoci, appunto, a rallentare il ritmo per partire alla scoperta di culture e territori, abbandonando la frenesia che molto spesso caratterizza la nostra quotidianità. Lo Slow Tourism ha un’anima green: un tuffo nel territorio nel rispetto dei viaggiatori e non solo, delle tradizioni e dell’ecosistema. Una filosofia di viaggio, o meglio, di vita, che consente di ammirare il lato più autentico di una destinazione, ciò che ci circonda, e vivere l’esperienza del viaggio in pieno relax.

Viaggiare in maniera sostenibile e intelligente, vivendo a pieno l’esperienza del viaggio, la natura, le emozioni. Mettere al centro del viaggio il viaggio, nel più autentico significato di “spostamento da un luogo all’altro”, il percorso, e non la destinazione. Procurare benefici sia al nostro fisico e alla nostra mente, sia al luogo. Benefici quali riscoprire il vero piacere del viaggio, immergendo- si in una dimensione genuina, in una natura incontaminata, o vivere esperienze autentiche, aiutando corpo e mente a liberarsi dalla routine e vivere con più calma. Contribuire ad un turismo ecologico ma anche essere predisposti a scoprire i nostri cinque sensi, le nostre emozioni. Un viaggio per il quale sono sufficienti scarpe comode e partire!
Quando nasce il “Turismo lento”? Le sue origini risalgono al 1986, come movimento culturale e gastronomico fondato da Carlo Petrini, sociologo, gastronomo, scrittore e attivista della nostra penisola. Con l’obiettivo di proporre un cambiamento focalizzato sull’invertire la velocità con cui scorre la vita perché una maggiore lentezza equivale a una maggiore consapevolezza. Le sue origini si inseriscono nel più ampio movimento Slow; nasce infatti per protesta contro l’apertura di un McDonald’s in Piazza di Spagna a Roma, alla quale seguì la creazione di Slow Food, organizzazione nata in risposta al dilagare del fast food, del cibo spazzatura e delle abitudini frenetiche, non solo alimentari, che caratterizzano la vita moderna. La filosofia Slow ha poi influenzato altri settori, come quello del viaggio.

Solo negli ultimi anni e, precisamente, post pandemia, il “Turismo lento” ha riscontrato un enorme successo nel nostro Paese. Oggi, in Italia, sono molte le mete per vivere l’esperienza dello Slow Tourism: splendidi cammini immersi nella natura, lunghe piste ciclabili, incantevoli itinerari panoramici, … Eccone una lista delle più amate e ricercate dai viaggiatori sostenibili:

  • il Cammino delle Terre Mutate, un itinerario solidale nato dopo il terremoto del 2016 tra Marche, Umbria e Abruzzo. Oltre duecento chilometri alla scoperta di tradizioni e culture, alla scoperta delle terre del cambiamento;
  • il percorso del fiume Titerno, nell’entroterra campano, per fare trekking tra le Forre di Lavello, raggiungere le Gole di Caccaviola, attraversando incantevoli panorami;
  • la ciclovia del Po, per gli amanti della bici, è un lungo itinerario che segue il corso del Po per quasi duecentocinquanta chilometri immersi nella natura;
  • le Grotte di Catullo, a pochi passi da Sirmione, ammirando il suggestivo panorama del lago di Garda;
  • terre di Siena, nell’incantevole panorama toscano, una delle mete più affascinanti per chi ama il trekking, offrono differenti percorsi tra vigneti e colline;
  • le Dolomiti, Patrimonio dell’UNESCO, che donano ai viaggiatori paesaggi mozzafiato, ideali per fare trekking ma anche da attra- versare in bici;
  • le Cinque Terre Express, un viaggio in treno per ammirare gli incantevoli borghi della Liguria;
  • il cammino Palermo-Messina, che attraversa la splendida Sicilia e si immerge nella natura del Parco delle Madonie, fino ad arrivare alle pendici dei Monti Nebrodi;
  • il Sentiero degli Dei, lungo la Costiera Amalfitana;
  • il Bernina Express, un treno che attraversa paesaggi meraviglio- si, partendo da Tirano, fino ad arrivare nella svizzera Sankt Moritz.

In arrivo il primo titolo di Stato Green

È stato emesso nei primi giorni del mese di marzo 2021, il primo Titolo di Stato Green, con scadenza 2045. Il Btp verde del Tesoro si propone di aiutare il Paese a sostenere gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

Btp Green (Green Bond Framework) è il primo Titolo di Stato verde della Repubblica italiana ed è dedicato al finanziamento delle spese sostenute dallo Stato a positivo impatto ambientale e, precisamente, andrà a finanziare soprattutto le spese del periodo 2018/2020, così come previsto dalla legge di bilancio per il 2020, pubblicata online dalla gazzettaufficiale.it.

Uno strumento per aiutare il nostro Paese a sostenere gli obiettivi previsti dall’Agenda 2030, gli obiettivi di matrice ambientale delineati dalla Tassonomia europea delle attività sostenibili, i sei punti elencati dal Consiglio europeo: la mitigazione dei cambiamenti climatici, l’adattamento ai cambiamenti climatici, l’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine, la transizione verso un’economia circolare, la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento, la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi. 

Con l’obiettivo di investire in progetti per 35 miliardi di euro – tetto massimo “teorico” in quanto saranno le condizioni del mercato e, soprattutto, la domanda a stabilire il peso dell’emissione, Btp Green è stato comunicato ufficialmente dal MEF – Ministero dell’Economia e delle Finanze, illustrando le strategie ambientali della Repubblica Italiane e i meccanismi che accompagneranno l’emissione die Btp Green. Quattro meccanismi essenziali: i criteri di selezione delle spese presenti nel bilancio dello Stato ritenute ammissibili per le emissioni di Btp Green, l’uso del ricavato delle varie emissioni, il monitoraggio di tali spese e l’impatto ambientale delle stesse.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha affidato a un pool di banche il mandato per il collocamento sindacato del primo titolo di Stato green, un nuovo bond che verrà emesso in un mercato da oltre 400 miliardi di dollari (dati al 2020). Sarà quotato sui mercati secondari Mts e MoT e destinato esclusivamente agli investitori istituzionali, con un particolare focus su coloro che ancora non detengono titoli di debito pubblico. Inoltre, seguirà lo standard Green Bond Principles dell’Icma, Associazione internazionale dei mercati di capitali e, come informa il MEF, verrà redatto un documento annuale – l’Italian Sovereign Green Bond Allocation and Impact Report – che illustrerà l’allocazione delle risorse affidate allo Stato dagli investitori istituzionali che decideranno di puntare sui bond, oltre a fornire indicazioni sullo stato di avanzamento dell’erogazione delle somme.

L’emissione rappresenta un grande traguardo italiano, un successo verso una finanza verde che fa ingresso trionfante nei mercati, in un momento storico globale particolare, con tutto il mondo ancora impegnato a sconfiggere la più incisiva pandemia da oltre un secolo. E proprio questo, dona un valore aggiunto all’impegno nell’ottica della finanza green, un interesse espresso ormai da diverso tempo dai risparmiatori per la finanza sostenibile che è ormai impegno attivo, realtà.

Al via le Giornate mondiali dell’energia sostenibile 2021

Si svolgeranno nel mese di giugno e, precisamente, da venerdì 21 a martedì 25 giugno 2021, le Giornate Mondiali dell’Energia Sostenibile.

L’evento, coinvolge l’intero mondo della transizione energetica, ovvero tutti gli attori commerciali impegnati nel passaggio dall’utilizzo di fonti di produzione non rinnovabili a energie rinnovabili, considerate più efficienti e meno inquinanti. Come le aziende energetiche, aziende di tecnologia e attrezzature, fornitori di servizi, progettisti, comunità di finanziamento, sviluppatori, eccetera. Ma anche la comunità della ricerca energetica, i rappresentanti degli enti pubblici e oltre seicento esperti provenienti da più di sessanta Paesi del mondo.

Organizzata per mostrarci in che modo è possibile realizzare una ripresa verde nella pratica e come la transizione energetica sia in grado di contribuire come motore di investimento a questa trasformazione, la rassegna rappresenta una delle più grandi conferenze europee sulla neutralità climatica.

Una serie di appuntamenti dedicati, organizzati dall’OÖ Energiesparverband, agenzia austriaca istituita dal governo regionale nel 1991 per l’energia, con la missione di promuovere l’efficienza energetica e le fonti di energia rinnovabile.

Conferenze ma anche esperienze pratiche attraverso visite tecniche in loco a progetti energetici innovativi, una grande fiera sull’efficienza degli edifici e sulle energie rinnovabili (ad oggi, rinviata al 2022), e altri appuntamenti multidisciplinari.

A Wels, in Austria, ma anche online. E tutti possiamo partecipare. È sufficiente registrarsi sul sito https://www.wsed.at/online-registration. Tra i Paesi protagonisti e organizzatori, anche l’Italia, e l’ASVIS – Associazione Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, nata nel 2016 con l’obiettivo di far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenza 2030 per lo sviluppo sostenibile e mobilitare allo scopo di realizzarne gli Obiettivi.

Azioni rispettose dell’ambiente che abitiamo, abitudini per prendersi cura di un luogo speciale, cinque giornate di appuntamenti dedicate all’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Temi centrali del World sustainable energy days 2021, un programma di eventi ideato per creare momenti di riflessione e sensibilizzazione, di approfondimento e dialogo.

L’edizione 2021, si concentra sul tema della transizione energetica come incentivo alla ripesa economica dopo il Covid.

E approfondire differenti temi, dai cambiamenti climatici ai modelli economici, 6 conferenze dedicate, tra cui la European Energy Efficiency Policy Conference, la European Pellet Conference, la Industrial Energy Efficiency Conference e la Smart E-Mobility Conference.

Recovery Funds per Green Economy

Aiutare gli Stati membri dell’Europa ad affrontare il post Covid. È questo l’obiettivo del tanto nominato negli ultimi mesi “Recovery Funds”, un fondo di recupero il cui accordo UE è stato raggiunto a luglio 2019 che prevede l’emissione di bond di recovery con garanzia del bilancio UE. Una strategia condivisa per affrontare l’emergenza, che dopo diversi ostacoli e avversità sembra oggi diventare realtà. Un debito comune. Fortemente voluto dall’Italia, dai Paesi maggiormente colpiti dallo tsunami Covid-19.

Un accordo piuttosto complesso tra i 27 Stati membri, bloccato fin da subito dai veti della Polonia e dell’Ungheria, oggi ritirati. Un Piano nazionale di resilienza e rilancio (così, anche indicato in Italia), che si traduce in una serie di progetti in cui saranno investiti i soldi dell’anche noto Next Generation EU.

Tra i progetti destinati ai circa 209 miliardi, ripartiti in 81,4 miliardi in sussidi e 127,4 miliardi in prestiti, tante proposte green. La green economy è il futuro e, pertanto, deve essere centrale nel programma di rilancio. Ritenuta da Bruxelles una delle armi migliori per superare la crisi economica post pandemia, alla quale l’Italia dedica circa il 31% dei fondi destinati al nostro Paese…

Fondi dedicati all’efficientamento energetico e allo sviluppo di un’economia circolare, un’economia sostenibile e in grado di affrontare nuove sfide. Un “Modello teorico di sviluppo economico che prende in considerazione l’attività produttiva valutandone sia i benefici derivanti dalla crescita, sia l’impatto ambientale provocato dall’attività di trasformazione delle materie prime”, definizione sul dizionario Treccani.

Con l’obiettivo di rendere il nostro Mondo, un posto più sostenibile. Obiettivo che vede grandi realtà nazionali sempre più attive, per apportare un cambiamento vero e proprio, per lasciare alle future generazioni un Pianeta più green, stando oggi più attendi anche ai piccoli gesti d’azione. Obiettivo che vede grandi realtà nazionali, come Energy Italy Spa, sempre più impegnata nella salvaguardia della nostra Terra. Ed Energy Italy Spa è la storia di successo che vi narriamo oggi, in chiave green.

GREEN GAME DIGITAL: al via il Campionato nazionale del riciclo per coinvolgere i giovani, futuri talenti italiani

Sensibilizzare e coinvolgere i giovani, futuri talenti italiani, sulle tematiche dell’economia circolare. È questo l’obiettivo ambizioso del GREEN GAME DIGITAL.

Per l’edizione 2021, Cial, Comieco, Corepla, Coreve e Ricrea, Consorzi Nazionali per la Raccolta, il Recupero ed il Riciclo degli Imballaggi, hanno sviluppato un progetto che lo scorso 3 febbraio ha viste protagoniste diverse scuole, di differenti regioni italiane. Un progetto ideato per affiancare i giovanissimi nell’educazione ambientale, tematica estremamente attuale e discussa sotto varie sfaccettature. Che ci vede ogni giorno sempre più impegnati, non solo come attivi cittadini italiani, ma come cittadini del mondo. Salvaguardare il nostro pianeta, attraverso uno stile di vita attento e rispettoso di tutte le risorse a nostra disposizione, della natura, di tutte le specie. Già dalle piccole azioni quotidiane, che finalmente stiamo valutando come le fondamentali per il rispetto della Terra, del lascito ai nostri figli, nipoti, alle generazioni future.

Piccoli gesti giornalieri, importanti. IMPEGNO. Senza alcun dubbio il sostantivo principe dell’approccio all’educazione ambientale, ad ogni tipo di educazione. Ed è sicuramente questo, il concetto chiave dell’iniziativa sviluppata dai Consorzi Nazionali per la Raccolta, il Recupero ed il Riciclo degli Imballaggi. I GREEN GAME DIGITAL, non esisterebbero senza l’impegno dei giovani studenti, dei loro insegnati, delle famiglie. Ed è sempre attraverso l’impegno che l’iniziativa tutta green tenutasi lo scorso 3 febbraio si propone di coltivare una cultura ambientale negli animi dei più giovani, una cultura del rispetto e dell’amore verso il prossimo.

Un’iniziativa che, per il valore didattico, etico e formativo, è patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Un gioco a quiz, domande a risposta multipla, vero o falso, un format dedicato alla corretta gestione dei rifiuti di imballaggio, alle potenzialità offerte dal riciclo. Tra le tematiche valutate, la concreta opportunità di ridurre la produzione di rifiuti, fare una corretta raccolta differenziata e valorizzare il riciclo degli imballaggi in alluminio, carta e cartone, plastica, vetro e acciaio. Apprendimento e divertimento, per individuare i più meritevoli dell’appellativo di “esperto riciclatore”, che sfiderà poi i suoi colleghi esperti riciclatori durante la Finalissima Nazionale.

Un tour in chiave green, che a tappe attraversa tutta l’Italia, coinvolgendo oltre 20.000 studenti di 106 istituti superiori, uno per ogni provincia italiana. Un campionato nazionale del riciclo che vede protagonisti i ragazzi, sfidarsi classe contro classe per mettere alla prova le loro conoscenze in campo ambientale.

Un’edizione differente dalle precedenti. Nell’anno della didattica a distanza, caratterizzato da uno scenario digitale, gli studenti hanno partecipato da scuola e anche da casa, oltre ad altre novità esclusive dell’edizione 2021.

Il rapporto tra nuovi media, digitalizzazione e sostenibilità ambientale: trasformazioni culturali e nuovi strumenti per costruire aziende Eco-friendly

Digitalizzazione e sostenibilità ambientale, due concetti cardini della società odierna e che vantano un legame sempre più evidente. Per sostenibilità ambientale si intende la condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri (Treccani, Enciclopedia online). 

Si tratta di un concetto che è indissolubilmente legato all’impatto delle singole azioni sull’ambiente e, di conseguenza, al più generale principio del rispetto dell’ambiente. Oggi è più che mai ritenuto importante agire in modo sostenibile, ovvero ottimizzare e minimizzare l’impatto ambientale delle proprie azioni, delle proprie scelte, così da salvaguardare il mondo che ci circonda. 

Le nuove tecnologie e le trasformazioni culturali derivate da esse, hanno dei vantaggi per l’ambiente e per la salvaguardia del nostro pianeta. In un’ottica di sostenibilità, la digitalizzazione permette di ottenere benefici ambientali a lungo termine. 

Parlare di innovazione e digitalizzazione a beneficio dell’ambiente significa ridurre stampe, consumi, eliminando (o quanto meno limitando) la maggior parte dei processi derivanti dalla produzione e dalla diffusione di supporti fisici, nonché ridurre i costi in termini economici. 

Comunicare attraverso l’utilizzo dei social media o dei differenti strumenti a supporto del mondo digitale consente sia a privati che ad aziende di limitare l’impatto ambientale e operare con velocità, semplicità, chiarezza. Comunicare attraverso l’utilizzo del digitale non solo protegge il nostro ecosistema ma azzera distanze, elimina gli spostamenti, dona voce a tutti gli individui. 

Per questi motivi – e molti altri ancora – la digitalizzazione e la conseguente trasformazione culturale sviluppata da tale fenomeno, ed ancora oggi in atto, è sempre più protagonista del nostro quotidiano, delle nostre aziende. In questi mesi più che mai, abbiamo sentito parlare del lavoro in smart working: consente di mantenere la massima efficienza professionale e, nel frattempo, riduce l’impatto ambientale dovuto da differenti attività lavorative, come ad esempio il traffico o, ancora, tutti questi aspetti negativi legati agli spostamenti per recarsi sul luogo di lavoro. 

Operare in smart working con a disposizione le tecnologie del mondo digitale, permette inoltre di velocizzare diversi processi lavorativi. Ma non tutte le attività quotidiane sono digitalizzabili. Così come la digitalizzazione non riguarda solo il mondo del lavoro. 

La trasformazione culturale attivata dal digitale, per apportare benefici al nostro pianeta deve però necessariamente trovare il punto di partenza nelle scelte e azioni dei singoli individui. Solo grazie al connubio tra sensibilità individuale e innovazione è possibile beneficiare della digitalizzazione in ottica ambientale. 

Per migliorare le prestazioni aziendali e operare per lo sviluppo un’industria e un’economia meno inquinanti, è fondamentale la scelta del singolo.

In questo contesto, l’Agenda ONU 2030 e gli obiettivi del Green New Deal rappresentano un vero e proprio punto di partenza per lo sviluppo di una Rivoluzione aziendale in ottica ambientale. L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile permette di migliorare le prestazioni aziendali, favorendo un’industria e un’economia meno inquinanti. 

Gli obiettivi di sviluppo sostenibile, inoltre, riconoscono lo stretto legame tra il benessere umano e la salute dei sistemi naturali (Wikipedia Enciclopedia online, definizione Agenda 2030), e l’importanza del capitale umano. L’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, sottoscritta il 25 settembre 2015 da 193 Paesi delle Nazioni unite, tra cui l’Italia, è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, è costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, inseriti all’interno di un programma d’azione più vasto, composto da 169 target (traguardi). Questi ultimi – da raggiungere entro il 2030 – rappresentano una vera e propria sfida da vincere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale.

Anche noti come 17 Goals hanno l’obiettivo di porre fine alla povertà, di lottare contro l’ineguaglianza, affrontare i cambiamenti climatici e costruire una società che rispetti i diritti umani.

Così, acquisiscono fondamentale valore sia l’individuo sia l’ambiente, considerati essenza del cambiamento e dello sviluppo. E il digitale diventa sfida per la sostenibilità ambientale.

Legambiente presenta Ecosistema Urbano: Rapporto sulle performance ambientali delle città 2020

Un’istantanea di un’Italia attenta e dinamica contro un’Italia statica. Ecco le trasformazioni in chiave green dei nostri capoluoghi.

È stato pubblicato lo scorso 6 novembre 2020, il Rapporto sulle performance ambientali delle città, capoluoghi italiani, presentato da Legambiente: associazione ambientalista nazionale, attiva dal 1980.

In collaborazione con Ambiente Italia Group, specializzata in consulenza e progettazione ambientale, e Il Sole 24 Ore, Ecosistema Urbano: Rapporto sulle performance ambientali delle città 2020, giunto alla ventisettesima edizione, si propone l’obiettivo di analizzare le trasformazioni urbane in chiave green.

Con dati relative le performance ambientali su inquinamento, rete idrica, fonti rinnovabili, trasporto pubblico e mobilità, raccolta differenziata.

Un’istantanea che ci rivela un lento cambiamento green in atto nel nostro Paese. E ci mostra un’Italia divisa in due: una parte attenta alle scelte urbanistiche, alle fonti rinnovabili, ai servizi di mobilità e la crescita di spazi naturali, l’altra, invece, statica.

In fondo alla classifica, molte città metropolitane ma anche Pescara, Palermo e Vibo Valentia. In testa, invece, Trento, Mantova, Pordenone, Bolzano e Reggio Emilia. Ancora una volta Milano è, tra le grandi città, centro urbano in crescita, al ventinovesimo posto.

I dati sono relativi al 2019. Pertanto, fotografano una realtà antecedente la pandemia. Tema centrale del Report di Legambiente 2020: come ripartire dopo un’emergenza sanitaria, economica, globale, che ha caratterizzato tutto il nostro Paese e non solo? Per Legambiente, sarà necessario proiettarsi verso un futuro più sostenibile, realizzando un vero Green New Deal, e utilizzando il RecoveryPlan. I centri urbani, i loro Sindaci, devono essere il fulcro della ripartenza post pandemia del nostro Paese.

Presenti anche le 17 Best Practices premiate come unicità del settore e che meritano di essere replicate sul nostro Paese. Come la Ciclopolitana di Cosenza: una rete ciclabile lunga più di 30 km, o il Complesso Residenziale “NzeB di San Giusto” di Prato.

Qui: è possibile visualizzare il Rapporto 2020.